Energia. Convegno sul progetto della condotta che dall'Algeria porterà il gas in Italia attraverso la Sardegna
Assenti il ministro Scajola e Cappellacci. Maggiore risparmio per famiglie e industria
Marzia Piga marzia.piga@epolis.sm ¦
Una serie quasi infinita di vantaggi in termini di riduzione della spesa per i cittadini e in gran parte anche per l'industria. A detta degli esperti il metano importato in Sardegna dall’Algeria attraverso il gasdotto Galsi, a partire dal 2014, consentirà un risparmio nella bolletta energetica di 270 euro all’anno alle famiglie (totale di 140 milioni di euro l’anno), 200 milioni l’anno per le utenze industriali e 150 milioni per la produzione di energia elettrica. Sono i dati diffusi durante il convegno, ieri al T-Hotel di Cagliari organizzato proprio dal consorzio Galsi, e a cui hanno partecipato i principali attori del progetto che consentirà di portare il gas dall'Algeria al continente europeo passando attraverso la Sardegna. Ma nonostante le notizie positive sulle previste ricadute economiche sull'Isola, e in particolare sul tema dell'abbattimento dei costi dell'energia tanto dibattuto in questi giorni di agitazioni operaie, all'importante assise non si sono presentati il ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola e il presidente della Regione Ugo Cappellacci, che ha però affidato a un messaggio le sue considerazioni sull'importanza del progetto.
«UNA DELLE RISPOSTE alla cronica carenza energetica dell'Isola - ha scritto il presidente - può venire proprio dal progetto Galsi, che ha anche una valenza strategica, perché si inserisce nel contesto della cooperazione internazionale, unica strada con cui si possono oggi affrontare le sfide delle grandi reti e sistemi». Come ha infatti sottolineato a margine dei lavori l'assessore regionale alla Programmazione Giorgio La Spisa (a lui l'onere di rappresentare l'istituzione al convegno) «due miliardi di metri cubi annui di gas su otto devono essere utilizzati per il fabbisogno energetico isolano, sia di industrie che di privati ». Nessun dubbio dunque da parte della Regione che il progetto possa diventare l'input per la ripresa di alcune realtà industriali attualmente in crisi soprattutto se si considera che l'Isola basa il suo approvvigionamento energetico principalmente sui combustibili solidi (19%) e sui prodotti petroliferi (77%). E sullo slittamento dei tempi, il presidente del Consorzio Roberto Potì ha spiegato come «trovare il percorso non sia stato semplice, più volte è stato cambiato il tracciato tra la Sardegna e la Toscana, a causa di situazioni geologiche a rischio ».¦