Due giorni di regata per i bimbi diversamente abili
Partenza sabato dalle acque del Poetto davanti all'ospedale Marino, arrivo nel primo pomeriggio a Villasimius con premiazione e cena: domenica le settanta imbarcazioni faranno il percorso inverso.
Dopo il grande successo delle passate edizioni, sabato e domenica tornerà in città “Vela solidale”, la manifestazione di sport e solidarietà promossa dall'omonima associazione, in collaborazione con il Comune, l'Area marina protetta, la Lega navale di Villasimius e il Centro velico di Quartu. I partecipanti all'iniziativa, riservata alle imbarcazioni (preferibilmente a vela) con a bordo almeno un bambino diversamente abile, saranno coinvolti in una due giorni pensata per alleviare attraverso lo sport in mare le piccole e grandi sofferenze di coloro che vivono un disagio fisico, psichico o sociale.
LA REGATA Dopodomani, alle 11, dalle acque del Poetto di fronte all'ospedale Marino prenderà avvio la mini-crociera che porterà gli equipaggi coinvolti da Cagliari a Villasimius, con l'arrivo previsto per il primo pomeriggio. A Villasimius, dopo lo sbarco si terrà la premiazione dei vincitori e poi la cena a base di prodotti tipici sardi, offerta ai velisti dal Comune. La giornata si concluderà con uno spettacolo di musica e teatro nella piazza della Marina. Nella mattinata di domenica, invece, le oltre settanta imbarcazioni da crociera coinvolte nella manifestazione (tra i partecipanti anche l'open 50 “Vento di Sardegna”) animeranno la Rotary cup, una regata che seguirà il percorso inverso rispetto alla giornata precedente e riporterà i velisti nelle acque del Poetto.
L'OBIETTIVO La manifestazione si inserisce nell'ambito delle attività che da anni l'associazione Vela solidale porta avanti insieme all'Unicef e al Rotary club di Cagliari per la realizzazione di progetti basati sullo strumento della vela terapia. Si tratta di una particolare modalità di cura che ha mosso i suoi primi passi come progetto di reinserimento sociale per “ragazzi difficili”, invitati a compiere un viaggio in barca nel quale ricevere un supporto psicologico. Il successo dell'iniziativa ha stimolato poi il diffondersi di altre esperienze simili che hanno toccato diversi ambiti lavorativi e sociali, fino a giungere alla terapia rivolta a soggetti portatori di vari tipi di disabilità.
VELA E LIBERTÀ L'idea di curare l'handicap psico-fisico attraverso lo sport in mare può sembrare una sfida pretenziosa ed eccessiva. Eppure proprio la vela può essere praticata ed apprezzata indipendentemente dalle capacità di coloro che si cimentano. La Sardegna, poi, con il suo ambiente marino e costiero unico al mondo, sembra il teatro ideale per simili idee ambiziose. Per coloro ai quali l'iniziativa è dedicata vale il motto del grande navigatore-filosofo Bernard Moitessier: «la barca non è soltanto il mezzo per raggiungere una meta, è la libertà».
LORENZO MANUNZA
05/06/2008