Via Schiavazzi. Alle elementari incontro degli alunni con il giornalista convertito al cristianesimo
Tante le domande rivolte all'ex vicedirettore del Corriere della Sera battezzato dal Papa. «Perché giro con la scorta? Ho detto ciò che penso di chi uccide per una fede»
Tommaso Miraglia tommaso.miraglia@epolis.sm ¦
Gli chiedono perché ha la scorta e com'è possibile far jogging con le guardie. E lui, Magdi Cristiano Allam, il musulmano battezzato da papa Ratzinger e per questo condannato a morte dagli integralisti, sorride e risponde a tutti. A Cagliari per presentare il suo ultimo libro, “Europa cristiana libera”, ha accolto di buon grado l'invito della dirigente Valentina Savona di parlare agli alunni dell'istituto comprensivo Don Milani - Tuveri, nel cuore di Sant'Elia. Non una lezione ma un incontro informale, tra amici, coi bambini curiosi di conoscere quell'uomo importante. Che, presentandosi, dice: «Sono nato in Egitto 57 anni fa, ho una moglie, due figli e sono anche nonno». Poi certo, cammin facendo, viene fuori che ha studiato da suore e preti, ha fatto il giornalista ai massimi livelli (prima a Repubblica e poi al Corriere della Sera), è parlamentare europeo e ha ricevuto il battesimo nientemeno che da Benedetto XVI, entrando a far parte della chiesa cattolica, con l'aggiunta di “Cristiano” al nome e cognome che già aveva. «Ho avuto la fortuna di studiare in scuole italiane e cattoliche, mia madre che era povera faceva la baby sitter presso una famiglia che mi volle aiutare». In questo modo il piccolo Magdi fece la conoscenza della suore comboniane e dei padri salesiani. «Un'esperienza che mi ha aiutato a formarmi, quei religiosi mi hanno affascinato per la capacità di di dedicare la loro vita al prossimo. Don Bosco era un grande educatore che si è prodigato per i bambini che non avevano possibilità». Nel 1972, a venti anni, la decisione di trasferirsi in Italia grazie ad una borsa di studio del governo italiano, che gli ha permesso di prendere la laurea in sociologia e poi affermarsi nel mondo dell'informazione. «Fin da ragazzo ho capito l'importanza di una concezione etica della vita: i valori, la sacralità della persona umana, il bene comune». Le guardie del corpo al suo fianco stuzzicano la curiosità dei bambini. Perchè le ha? chiede Mario. «Da oltre sei anni mi accompagnano i carabinieri dappertutto per le condanne a morte degli estremisti islamici. Io ho condannato il terrorismo islamico, in particolare i suicidi: persone che si fanno saltare in aria convinte che uccidere gli spalanchi le porte del paradiso. Come si vive con la scorta? È una cosa molto impegnativa ma l'ho considerato un male minore per continuare a essere me stesso. Il jogging? Non ho più l'età». L'incontro col papa? «È stato il giorno più bello della mia vita, lo ammiro per la sua capacità di armonizzare fede e ragione». L'incontro finisce con le parole della dirigente Valentina Savona: «La scuola non è solo bullismo ma anche momenti come questo». Grazie, Magdi Cristiano. Oggi Sant'Elia ha vinto.