Presentato dall'Ersu il nuovo piano chiesto dalla Regione. C'è anche la card per l'energia
Studentato diffuso e un grande villaggio nell'ex semoleria
Non più una sola residenza universitaria ma piccoli residence in tutta la città.
Non più solo stanze e mense collettive, nella secolare impostazione da collegio, ma tanti residence con mini appartamenti dove gli studenti possano anche cucinare e vivere autonomamente. Un bonus energia gratuito da gestire con cura, così da evitare sprechi, ma che una volta esaurito costringerà l'universitario ad acquistare una “ricarica” così come avviene da decenni nel modello anglosassone. C'è poi anche un immenso “student village” (con anche posti letto) nell'area dell'ex semoleria Sem di viale la Playa e grandi numeri: dagli attuali 950 posti letto delle varie case dello studente, si potrebbe passare nel giro di 60 mesi a 1800 alloggi, più altri 500 nella Cittadella universitaria di Monserrato.
È stato presentato ieri mattina, nel quartier generale dell'Ersu (Ente regionale per il diritto allo studio), il primo piano strategico per la residenzialità universitaria e per l'ospitalità degli studenti fuorisede che vivono a Cagliari nelle case dello studente. Un documento, ideato sulla base delle norme contenute nel collegato alla Finanziaria regionale, a cui hanno lavorato per mesi esperti e tecnici dell'Università, della Regione e del Comune. «Si punta a migliorare l'offerta per gli studenti», ha chiarito Giancarlo Nonnoi, presidente dell'Ersu, «ma anche contenere le spese di gestione del patrimonio, superando il modello della casa dello studente». Nello staff, guidato dal docente Giampaolo Marchi, del Dipartimento di Ingegneria dell'Università, hanno lavorato anche i tecnici Corrado Zoppi e Sebastiano Curreli (Comune), Stefano Lilliu (Regione) e Michele Casula (Comune).
IL PIANO Il progetto è ambizioso e, secondo una prima stima, costerà 117 milioni di euro da spalmare in sessanta mesi. L'obiettivo? Avvicinare gli studenti alle facoltà, evitando così gli spostamenti quotidiani da un capo all'altro della città, che scandiscono e incidono pesantemente sulla vita del giovane universitario: raggiungere le aule di lezione, trasferirsi per i pasti nelle mense (via Premuda e piazza Michelangelo) e tornare negli alloggi sparpagliati oggi in molti quartieri. Per farlo, l'Ersu ha pensato, tra le varie cose, di procedere alla dismissione di alcuni edifici (frutterebbero oltre 20 milioni di euro e il primo sarebbe la casa dello studente di via Roma, la cui gestione sarebbe troppo dispendiosa), l'acquisto o la realizzazione di complessi nuovi o stabili da convertire (tra le ipotesi l'ex Tribunale Militare di viale Buncammino o l'ospedale San Giovanni di Dio quando verrà trasferito) e il restyling di alcune vecchie case dello studente, quelle ritenute in posizione strategica. Non solo. Anche una nuova idea per l'area dell'ex semoleria di viale La Playa che, secondo il documento, potrebbe ospitare uno “student village” (a disposizione ci sono 81 mila metri cubi) all'insegna dell'eco-sostenibilità.
I VERTICI Incuranti delle voci che darebbero come imminente il cambio ai vertici dell'Ersu (nelle ultime settimane si è parlato del possibile arrivo dell'ex assessore comunale Daniela Noli), l'Ente ha così completato la stesura del piano strategico. «La legge ci obbligava a predisporlo in sessanta giorni», spiega il presidente Nonnoi, «è stato un lavoro corale. Si tratta di un punto di partenza, per affrontare il tema del cosiddetto welfare studentesco».
Tra gli obiettivi più importanti: raddoppiare l'ospitalità (sino a 1800 posti in città), attivare 500 posti letto di ospitalità diffusa a prezzi convenzionati più altrettanti a Monserrato, edifici per circa 5000 metri quadrati da destinare allo studio e al tempo libero (una biblioteca da 100 posti e più nuovi uffici), passare da 600 mila a oltre un milione di pasti al giorno. «Un ventaglio di possibilità», come l'ha definito il docente Giampaolo Marchi, «da sottoporre alle decisioni politiche».
FRANCESCO PINNA
22/11/2009