L'assessore: «Svolta decisa per rispettare la dignità di chi riceve contributi». La Cisl: «Bene, ma non ci hanno coinvolto»
I Servizi sociali: 800 euro per chi pulirà piazze e strade
I beneficiari faranno pulizie e sorveglianza nelle piazze, oltre ad accompagnare i disabili e a lavorare nel Centro di solidarietà.
Più contributi agli indigenti, ma solo se (nel caso abbiano i requisiti) accettano di prestare un servizio civico. Così i Servizi sociali del Comune, recependo una delibera della Giunta regionale, hanno deciso di destinare oltre un terzo delle risorse a disposizione per le azioni di contrasto alle povertà e a favore di soggetti svantaggiati.
LE FUNZIONI Il finanziamento (716 mila euro) è destinato a circa centodieci lavoratori da destinare a servizi di interesse pubblico: «Ripulitura dei graffiti, custodia delle piazze, accompagnamento dei disabili, lavori al Centro di solidarietà e in altre strutture sociali, custodie e pulizie in strutture comunali e in giardini, piazze, strade e monumenti», dice il dirigente d'Area Ada Lai.
LE COOPERATIVE Per mettere in rete il progetto si passerà dalle cooperative sociali di tipo B: «Naturalmente il lavoro verrà prestato su base volontaria e con una flessibilità non assimilabile né sostituibile con quello dipendente e autonomo - aggiunge l'assessore ai Servizi sociali Anselmo Piras - noi avremo rapporti con le coop, che a loro volta coordineranno l'attività dei prestatori d'opera».
I SUSSIDI Le modalità di sussidio agli indigenti diventano tre: nel caso di quella “base” (destinata a nuclei con redditi inferiori a 4500 euro all'anno) il contributo massimo sarà di 350 euro mensili, per la durata di un anno. Un'altra tipologia è quella dei sussidi per servizi essenziali (affitti, canoni per asilo o bollette): in questo caso si tratta di 500 euro ogni 30 giorni, per un massimo di otto mesi.
Nel terzo caso, quello del lavoro contro contributo, il sussidio può arrivare anche a 800 euro mensili, con l'aggiunta dei contributi previdenziali e assicurativi. «Il servizio ha il principale obiettivo di attivare una strategia di inclusione sociale orientata a tutelare la dignità delle persone - aggiunge l'assessore Piras - vorremmo disincentivare forme di mero assistenzialismo, promuovendo il mantenimento e il potenziamento delle capacità personali, valorizzando la dignità della persona in difficoltà e favorendo la sua integrazione sociale mediante un impegno a favore della collettività. E poi non è da sottovalutare il sostegno che stiamo dando alle piccole imprese».
LE FINALITÀ La richiesta di sperimentazione, in più di un'occasione è arrivata proprio dai destinatari dei contributi: «Venendo incontro a un'esigenza così sentita abbiamo pensato un intervento che costituisce una forma di assistenza alternativa all'assegno economico - conclude Ada Lai - consiste nell'assegnazione di un impegno lavorativo alle persone o ai nuclei familiari che versano in grave stato di indigenza economica».
IL SINDACATO Il segretario provinciale della Cisl Fabrizio Carta saluta l'esperimento con favore anche se lamenta il mancato coinvolgimento del sindacato: «Credo che iniziative come questa andrebbero concordate e pianificate in collaborazione con chi quotidianamente opera a contatto con il mondo del lavoro e del disagio - commenta - comunque verificheremo al più presto la fattibilità del progetto».
ANTHONY MURONI
20/11/2009