La storia. Sbarcati nell'Isola sognando il pallone e affidati al Comune che pretende un ingaggio per farli giocare
L'Asseminese è pronta a schierarli ma non può pagare: «Impossibili i contratti agli juniores»
Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it ¦
Tre ragazzi algerini sbarcati nell'Isola. Sul barchino, con loro, nessun bagaglio, a parte quello tecnico calcistico: grinta, dribbling facile e fiuto del gol, da affinare coi consigli dei mister smaliziati. Giocare in una squadra italiana è la loro speranza. Si mettono in evidenza in alcune partitelle organizzate dai servizi sociali ai campetti dell'Ossigeno. La loro storia commuove le onlus. Vengono notati dai tecnici dell'Asseminese che decide di puntare su di loro per potenziare la squadra juniores: per i tre “campioncini” algerini è la grande occasione. Ma come spesso capita nelle trattative degli stranieri, il transfer non arriva. Serve una firma. Ma il loro tutore legale, l'assessore alle Politiche sociali Anselmo Piras, nelle insolite vesti di manager dei piccoli calciatori, chiede alla società un contratto. L'Asseminese dice di avere le mani legate e lascia i ragazzini negli spogliatoi.
L'UNICO maggiorenne è Brahime Roubeche, classe 1991 ed è un terzino. Gli altri due sono N.B. (del 1993) e A.M. (1992). Sono di Annaba e arrivano in città il 28 agosto. Non possono stare al Cpt di Elmas e vengono ospitati al centro di accoglienza Giovanni Paolo II. Sotto la tutela dell'assessore alle Politiche sociali, svolgono le attività previste per i minori: studio, rudimenti linguistici e sport. E durante una partita all’Ossigeno vengono notati da una Onlus. I responsabili, per favorire l'integrazione attraverso l'attività sportiva, li propongono, ad ottobre, all’Asseminese, che disputa il campionato di Promozione regionale. Per i piccoli calciatori una squadra in regola, di quelle coi completini. «Vogliamo giocare con l'Asseminese», spiega Brahime, «con loro ci troviamo benissimo. Perchè il Comune ce lo impedisce?» «Sono tre campioncini che nel loro paese giocavano a calcio», spiega l'assessore Piras, «la società ci ha detto di essere interessata a loro e io sono disposto a dare ai ragazzi l'opportunità. Ma serve un contratto formale. In quel caso darò l'assenso». Delusa la società: «Non possiamo fare contratti agli juniores», spiega Bruno Serventi, presidente dell'Asseminese, «se non ci danno i permessi i più delusi saranno i ragazzi». «Son campioni solo di voglia di giocare», spiega Antonello Lai della Onlus “L'albero dell'amicizia”, «hanno la possiblità di integrarsi e tra calcio e sorrisi: sono sicuro che il Comune farà di tutto per farli giocare. Che gli darà una mano, come già fa con l'alloggio».