MARTEDÌ, 17 NOVEMBRE 2009
Pagina 1 - Cagliari
La sovrintendenza chiese la tutela per la presenza storica di miniere
CAGLIARI. Si apre un altro capitolo della vertenza legale su Tuvixeddu. Il Comune ha fatto ricorso contro la sovrintendenza regionale ai beni architettonici e paesaggistici che ha recentemente avviato una nuova procedura di vincolo per l’intera area del colle, dove la Coimpresa del gruppo Cualbu lavora alla realizzazione di un grande complesso residenziale (frutto di un accordo di programma per una lottizzazione integrata tra Regione, Comune e impresa, firmato nel 2000). L’iniziativa di oltre un mese fa del dirigente Gabriele Tola è legata alla presenza diffusa di attività di cava, che qualifica il sito come zona interessato da archeologia mineraria e di conseguenza tutelabile in base al codice Urbani. Il canyon di Tuvixeddu è stato, infatti, scavato nei decenni passati per ricavarne materiale da costruzione. Secondo la sovrintendenza, però, al di là del canyon, resti e segni significativi di attività mineraria sono stati trovati e ancora si trovano un po’ ovunque sull’area pubblica e in parte anche in quella privata. Negli anni sono saltati fuori vecchi scavi, cunicoli, tracce di come Tuvixeddu sia stato utilizzato per un periodo storico imprecisato ma lunghissimo per ricavarne i materiali necessari a costruire le case dei cagliaritani. Quanto basta a giudizio del sovrintendente Tola per qualificare il sito come area mineraria, disporre la sospensione di qualsiasi progetto in corso e valutare il da farsi. Ora il Comune, interessato - secondo l’accordo di programma - alla costruzione di una strada all’interno del canyon, tramite i suoi legali ha fatto ricorso contro la proposta del nuovo vincolo.