Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Formazione, aiuto ai giovani e solidarietà

Fonte: La Nuova Sardegna
13 novembre 2009

VENERDÌ, 13 NOVEMBRE 2009

Pagina 2 - Cagliari



Tra i festeggiamenti anche un convegno sulla storia locale




MARIO GIRAU
CAGLIARI.Pochi di numero ma con molte iniziative, realizzate e in cantiere. Con questo bilancio i gesuiti sardi si preparano a celebrare il 450mo anniversario della loro presenza nell’isola. Si inizia domenica prossima con una solenne celebrazione presieduta dall’arcivescovo Giuseppe Mani. Si prosegue il 20 novembre con un convegno sulla storia sarda della Compagnia di Gesù, si chiude il 27 novembre con un incontro della città con padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana e portavoce del Papa.
«Siamo pochi rispetto al passato, appena dieci di cui 7 sardi, ma fortunatamente - dice padre Enrico Deidda, responsabile della storica comunità di via Ospedale - con una intensa attività che ci consente di coinvolgere migliaia di persone nelle iniziative. Due i punti fermi del nostro programma futuro: in campo accademico, con la Facoltà di Teologia, dove operano altri 11 confratelli, contribuire, come facciamo da ottantatrè anni, alla formazione del clero e del laicato sardo. Nella pastorale coniugare l’annuncio di Cristo con la crescita della persona, cioè fede e promozione umana».
Secondo la migliore tradizione gesuitica, avvicinare i lontani è uno dei capisaldi della metodologia dei seguaci di sant’Ignazio di Loyola e filo rosso che unisce quasi tutte le loro attività cagliaritane. «Abbiamo la scuola di meditazione di padre Francesco Piras, frequentata in città - precisa il gesuita, da 50 anni agli ordini del “papa nero”- da oltre trecento persone, con succursali anche a Sassari e Alghero. Il filone formativo coinvolge i ragazzi delle scuole medie e superiori: rispettivamente in tre e quattro week end l’anno con un supplemento finale di campo scuola per quattro giorni». In pratica nessuna categoria sociale e anagrafica sfugge alla pastorale dei gesuiti: i giovani si riuniscono anche nel movimento eucaristico giovanile. La comunità di vita cristiana, erede della Congregazione mariana - animata per 30 anni da padre Maurizio Cravero - ha nel pozzo di Sikar (località Capitana) il quartiere generale dei suoi ritiri spirituali. Le giovani coppie (marito e moglie, fidanzati e anche conviventi) si ritrovano quattro volte l’anno per approfondire il significato della vita in comune. Tema di questi mesi: “Identità personale e fedeltà”. Infine i gruppi giovanili mariani. All’ombra della chiesa di san Michele ha ripreso l’attività negli ultimi cinque anni la congregazione degli “Artieri”, un’organizzazione artigiana nata alla fine del XVI secolo, che tra i suoi soci può vantare lo scultore Giuseppe Antonio Lonis. «Tutta la città si è accorta di questa rinascita - aggiunge padre Deidda - dal ritorno della via crucis di lunedì santo, processione sospesa per 42 anni. Dietro questa manifestazione quaresimale degli Artieri, un gruppo di uomini impegnato anche nella formazione cristiana dei soci». Il superiore della comunità gesuitica non lo dice chiaramente, ma rimane forte il legame con gli ex congregati mariani ora al vertice delle istituzioni: negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta del secolo scorso gli allievi dei gesuiti occupavano i primi posti al Comune, alla Regione e in provincia.
Formazione e solidarietà nella sede di via ospedale è un binomio molto gettonato soprattutto in questi ultimi decenni. Un gruppo si interessa dei disabili, mentre “Operazione Africa” mobilita ogni anno decine di giovani e adulti nelle iniziative per i popoli del terzo mondo. «Di recente - dichiara padre Guglielmo Pireddu subentrato al mitico padre Giovanni Puggioni - abbiamo inaugurato una clinica pediatrica a Kigali (Rwanda)», ultima di quaranta opere realizzate in Africa e America Latina.