Cagliari, la Soprintendenza stoppa le motoseghe del Comune: salvi i pini di Calamosca
C’è lo stop del Mibact al progetto di messa in sicurezza del viale che prevede anche il taglio di alcuni pini, quelli classificati in gravi in condizioni e a rischio crollo, dello storico filare che da San Bartolomeo porta alla spiaggia. Il Comune: “Ci sono tante difficoltà”
No al taglio dei pini di Calamosca. C’è lo stop della Soprintendenza al progetto di messa in sicurezza del viale che prevede anche il taglio dei pini dello storico filare che da San Bartolomeo porta alla spiaggia. L’operazione rientra nel nuovo piano del verde che si propone di riqualificare 23 aree degradate della città. Ma l’operazione suona come una condanna a morte per 140 alberi di Cagliari che, secondo i tecnici del Comune, stanno per crollare, alcuni si trovano in stato di gravità moderata, altri invece di gravità estrema.
Una zona sulla quale si è concentrata l’azione dell’amministrazione è quella di viale Calamosca, dove si trovano lungo entrambi i lati della strada e nello spartitraffico, 131 alberi, di cui 53 esemplari di Pino d’Aleppo e Pino domestico classificati in classe di propensione al cedimento D (gravità estrema) e C (gravità moderata) che secondo il gli uffici comunali richiedono interventi “di messa in sicurezza, alleggerimento e potatura”. Il Comune doveva inviare una comunicazione alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della città metropolitana di Cagliari. Ma la risposta è stata negativa. Claudio Papoff, dirigente del servizio Parchi ha comunicato alla commissione Cultura e Verde “il blocco, da parte della Soprintendenza, della messa in sicurezza degli alberi di viale Calamosca”. E ha invitato i consiglieri comunali e l’assessore a “valutare la situazione esistente con obiettività, considerando le molte difficoltà esistenti”.
Il Comune ha in programma anche di intervenire sulle alberature di viale Diaz (lati della strada e spartitraffico centrale), dove su un totale di 118 alberi presenti 7 esemplari di Pino d’Aleppo sono stati classificati in classe di propensione al cedimento D (gravità estrema) e dunque richiedono interventi di messa in sicurezza con conseguente sostituzione. E in quelle di via Borgo Sant’Elia, tra viale San Bartolomeo e via Schiavazzi, dove su 89 alberi 72 esemplari di Pino d’Aleppo sono classificati in classe di propensione al cedimento C (gravità moderata) e richiedono interventi di messa in sicurezza. Ma anche qui serve l’ok della Soprintendenza.