Incubo condominio, Cagliari terza città più litigiosa d’Italia: un cittadino su tre si accapiglia con il vicino
Terzo posto per il capoluogo dopo Napoli e Roma: i motivi sono legati soprattutto al rumore, alle spese, alla presenza di animali e alla raccolta differenziata. Ma i cagliaritani sono soddisfatti della gestione da parte degli amministratori e partecipano assiduamente alle riunioni disertate nel resto d’Italia.
Cagliari è la terza città più litigiosa d’Italia, dopo Napoli e Roma, per le discussioni fra vicini nei condomini. Il dato emerge da una ricerca Unipol, elaborata da Ipsos a livello nazionale.
A Cagliari le relazioni degli abitanti con i propri vicini di casa sono abbastanza frequenti per il 43% degli intervistati: il 30% dichiara di entrare in rapporto con il vicinato circa una volta a settimana, ma soltanto il 13% indica di farlo più volte al giorno. Mentre, d’altra parte, quasi 2 intervistati su 10 (17%), dichiara di non avere del tutto interazioni con il proprio vicinato.
Le relazioni di vicinato sono definite come prevalentemente “normali”: non c’è confidenza, ma ci si aiuta in caso di necessità (nel 57% dei casi). Tuttavia, non tutto procede sempre per il meglio, anzi: 1 cagliaritano su 3 ha avuto almeno una lite o un’accesa discussione con i vicini e, nel 17% dei casi, i litigi sono avvenuti anche più volte, dati che fanno di Cagliari una città seconda per litigiosità condominiale solo a Napoli e a Roma. Quali sono i motivi per cui i cagliaritani rompono l’armonia di vicinato? In primis, nel 30% dei casi, si litiga per i rumori molesti o che avvengono in orari inadeguati, insieme ai comportamenti sgraditi dei vicini, seguiti dalle decisioni in materia di interventi/spese del condominio/casa (19%) e la gestione degli animali domestici (19%). Molto importante, inoltre, per gli abitanti di Cagliari il rispetto della raccolta differenziata (18%) che si distingue di netto dalla media italiana, che la vede come motivazione principale di litigio solo nel 10% dei casi.
A fronte di una media italiana del 26% di condòmini soddisfatti del proprio amministratore di condominio, Cagliari si caratterizza invece per valutazioni più positive, visto che il 38% degli intervistati promuove l’operato dell’amministratore con un voto pari almeno a 8 su 10. I cagliaritani che, al contrario, si sono ritenuti insoddisfatti degli amministratori di condominio (il 32% attribuisce un punteggio inferiore a 5) hanno individuato come principale motivo, nel 36% dei casi, le scarse capacità organizzative del professionista. Le assemblee di condominio: a Cagliari più di 1 su 2 partecipa assiduamente Il tema della gestione del condominio è molto importante per i cittadini del capoluogo sardo, che infatti intervengono alle assemblee condominiali in modo più assiduo rispetto alla media nazionale: il 53% dichiara di partecipare sempre o quasi sempre, ma la percentuale sale al 78% (a fronte del 72% medio a livello nazionale) se si considerano anche i condòmini presenti saltuariamente. Complessivamente, il 38% dei cittadini si dice pienamente soddisfatto dello svolgimento delle riunioni di condominio, con un 22% che si dichiara “molto” soddisfatto e un 16% “abbastanza”. Anche in questo caso, Cagliari mostra un atteggiamento più positivo in confronto alla media Italia, dove i soddisfatti raggiungono complessivamente soltanto il 20%. Le riunioni di condominio a Cagliari si svolgono attualmente quasi sempre in presenza (nell’82% dei casi), che risulta anche la modalità preferita per il 66% degli intervistati, anche se un 23% vorrebbe comunque cambiare e svolgere le riunioni a distanza, in modalità on-line.
Infine, le spese. Gli abitanti di Cagliari affermano di pagare mediamente spese condominiali per circa 80 euro mensili, un ammontare ritenuto adeguato dalla maggior parte degli intervistati (57%) e comunque inferiore alla media italiana, pari a 101 euro mensili. In media, i cagliaritani dichiarano che il livello corretto di spese condominiali mensili dovrebbe attestarsi intorno ai 70 euro: 10 euro in meno rispetto alla realtà dei fatti, che rappresenta lo scarto più contenuto registrato rispetto alle altre città italiane.