Sanità e cure essenziali, la Sardegna ancora al palo: è tra le peggiori d’Italia
La Sardegna resta ancora inadempiente nel 2021 secondo il nuovo sistema di garanzia (nsg), rispetto all’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea), ovvero le prestazioni che il servizio sanitario nazionale eroga gratuitamente o tramite il pagamento di un ticket. Lo rileva la Fondazione Gimbe, secondo la quale l’Isola resta al palo sull’assistenza distrettuale ed assistenza ospedaliera.
Meglio sulla prevenzione collettiva e sanità pubblica. Complessivamente il punteggio della Sardegna è pari a 169,7 (max 300) e secondo l’analisi Gimbe la Sardegna si posiziona 19/a tra le regioni e province autonome.
Rispetto al 2020, nel 2021 i punteggi della Regione sono addirittura peggiorati (-9,3). In dettaglio, dalla valutazione dei 22 indicatori del nuovo sistema di garanzia (nsg), suddivisi nelle tre aree l’isola si colloca 17° per l’area della prevenzione, 19° per l’area distrettuale e 18/a per l’area ospedaliera.
La Fondazione Gimbe per il 2021 promuove 14 regioni “con l’Emilia-Romagna in testa; al Sud passano solo Abruzzo, Basilicata e Puglia, ma con i punteggi più bassi: il divario Nord-Sud per le cure essenziali è ormai strutturale e il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata legittimerà normativamente le diseguaglianze”.
Queste le conclusioni dell’analisi della Fondazione, a seguito della recente pubblicazione del ‘Monitoraggio dei Lea attraverso il nuovo sistema di garanzia’ da parte del ministero della Salute.
“L’obiettivo – spiega il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – è quello sia di stimare l’entità dell’attuale frattura Nord-Sud, sia di valutare resilienza e capacità di ripresa dei servizi sanitari regionali nel secondo anno della pandemia”. Sottolineando che il 2021, come il 2020, è stato segnato dall’emergenza pandemica e che il monitoraggio dell’erogazione dei Lea è stato effettuato dal ministero della Salute solo a scopo di valutazione e informazione, senza impatto sulla quota premiale, la Fondazione Gimbe rileva come il punteggio totale “enfatizza ulteriormente il gap Nord-Sud: infatti, nei primi 10 posti si trovano 6 Regioni del Nord, 4 del Centro e nessuna del Sud, mentre in fondo alla classifica si collocano, ad eccezione della Valle D’Aosta, solo Regioni del Sud”.
E così rispetto al 2020 le Regioni adempienti nel 2021 salgono da 11 a 14: Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia Autonoma di Trento, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto. Tre Regioni diventano adempienti: Abruzzo, Basilicata e Liguria. Rimangono inadempienti 7 Regioni: Campania, Molise, Provincia Autonoma di Bolzano e Sicilia con un punteggio insufficiente in una sola area; Sardegna come detto, con un punteggio insufficiente in due aree; Calabria e Valle D’Aosta insufficienti in tutte le tre aree.