Rassegna Stampa

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La libertà di pedalare tra i paesaggi incantevoli della Sardegna

Fonte: web cagliaripad.it
19 luglio 2023

La libertà di pedalare tra i paesaggi incantevoli della Sardegna
L’itinerario sardo, dopo tutto, è particolare: consente di muoversi senza transitare due volte dallo stesso punto. Ci sono in particolare sette percorsi che raccontano bene questa singolarità

 

Tanti dicono che la Sardegna sia bella da scoprire. In pochi sanno come visitarla, come ammirarne i paesaggi, le bellezze, la storia. Una soluzione valida, per turisti e appassionati, è data dalla crescita del cicloturismo: un processo maturato da anni, che ha visto un punto di svolta nel 2017 quando in terra sarda arrivò l’edizione numero 100 del Giro d’Italia.

In tre tappe, migliaia di tifosi in giro per il mondo ebbero modo di conoscere i percorsi complessi ma anche affascinanti delle coste sarde. La rete delle ciclovie copre un paio di migliaia di chilometri che si estende tra aree protette, parchi naturali e punti di interesse sia naturalistico che storico. Una sensazione rivissuta, seppur in piccolo, proprio nel 2023 con il passaggio del Giro d’Italia Donne nel nord dell’Isola.

L’itinerario sardo, dopo tutto, è particolare: consente di muoversi senza transitare due volte dallo stesso punto. Ci sono in particolare sette percorsi che raccontano bene questa singolarità.

Da Cagliari ad Arbus
Il percorso che si snoda sulla costa sudovest della Sardegna è anche denominato “Libeccio”. La partenza da Cagliari, quindi il passaggio attraverso Pula, Giba, Baia Chia, Teulada, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Iglesias fino ad arrivare ad Arbus.

Tante le occasioni culturali e paesaggistiche che accompagnano il viaggio. Dalla cornice di Nora con la Chiesa di Sant’Efisio alla sabbia bianca delle spiagge di Tuerredda e Porto Pino. Quindi la visita all’isola di Calasetta attraverso un ponte ciclabile. Infine storia e bellezze naturali si fondono: dai siti minerari di Porto Flavia e Buggerru, fino alle curve intense che costeggiano le spiagge della Costa Verde. Fino al gran finale sulle dune di Piscinas, una delle tante meraviglie sarde, teatro di video musicali e riprese cinematografiche.

Da Arbus a Bosa
A questo punto si sale. Il lato ovest della Sardegna consente di toccare sia la Costa Verde che l’intero territorio oristanese. Una volta rifocillati a Piscinas e ripreso il percorso, lunghi percorsi accompagnati dall’agro consentono di conoscere la spiaggia di Pistis e fermarsi alla laguna di Marceddì per ascoltare le storie dei pescatori. La ripartenza è un ritrovarsi tra le strade alberate che superano Terralba e accompagnano fino ad Arborea.

Oristano è un punto di volta definitivo, superato il quale si aprono diverse attrazioni di passaggio. Aspettano i ciclisti la passeggiata di Torregrande, la storia del Sinis coi giganti di Mont’e Prama e l’area di Tharros, la sabbia che sembra un chicco di riso a Is Arutas, la vista marittima mozzafiato di Putzu Idu, Mari Ermi e S’Archittu.

Ultima tappa, superato un breve ponticello, a Bosa. Dove si nota già un cambio di rotta architettonico e costiero rispetto a quanto ammirato finora.

Da Bosa a Porto Torres
Salutata Bosa, si riprende a salire. Scorci catalani accolgono ad Alghero, dove la città unisce mare e storia. Passaggio d’obbligo a Capo Caccia e al Parco Naturale di Porto Conte, ma per un po’ di adrenalina la scelta migliore è quella di attraversare tracciati fuori dal traffico ma adatti a tutti, nell’agro della Nurra. Poi una lunga corsa lungo la costa dell’Argentiera, tra paesaggi selvaggi e incontaminati. Il percorso risulta un po’ difficile, per questo bisogna essere ben attrezzati.

Ne vale però la pena. Perché con una piccola deviazione si arriva a Stintino, una delle migliori spiagge del mondo. Un tuffo in acqua, uno sguardo all’Asinara da lontano e di nuovo in strada per concludere a Porto Torres.

Da Porto Torres a Santa Teresa di Gallura
Il Nord Sardegna si presta ad esser percorso con più facilità. Per raggiungere la Gallura, la corsa è leggermente più breve delle precedenti e punta prima di tutto al borgo di Castelsardo. Un incantevole borgo medioevale adagiato su un promontorio che si affaccia sul Golfo dell’Asinara. Le sue bellezze naturalistiche e le tradizioni ne fanno una delle località turistiche più suggestive della Sardegna. Fermata d’obbligo al Castello dei Doria, oggi sede di uno spettacolare museo dell’intreccio mediterraneo.

Di nuovo in bici, di corsa verso la Costa Paradiso. Si arriva a Santa Teresa di Gallura: da qui si possono ammirare le montagne della Corsica.

Da Santa Teresa di Gallura a Siniscola
Colline e mare dipingono come un quadro la quinta tappa. Palau, Baja Sardinia, Olbia, San Teodoro, Budoni, Posada: come piccole (ma grandi) cartoline, la zona marittima del nord-est della Sardegna sfila via, dando sensazioni profonde di bellezza.

È un itinerario che connette luoghi di attrazione sia turistica che paesaggistica. Sono coinvolte le due aree SIC delle Isole di Tavolara, Molara e Molarotto e dello Stagno di San Teodoro, e il Parco Regionale dell’Oasi di Tepilora. Quindi eccoci in Baronia, con un percorso del tutto pianeggiante.

Da Siniscola a Tortolì
Il vento inizia a sentirsi un po’ più forte, soprattutto nei tratti meno intensi di strada. Da Siniscola si entra nel cuore della Barbagia, il terreno sotto la bici scotta, si fa più duro, inizia la salita.

Si entra soprattutto nella Blue Zone, la zona dei centenari della Sardegna. Si procede in mezzo alla natura della Valle del Cedrino, si esplorano le montagne. Il territorio è disegnato da spettacolari canyon scavati dalle acque del fiume, dove si notano basalti, calcari e la macchia mediterranea. Oliena e Orgosolo, Urzulei e Lotzorai accompagnano pedalate impegnative ma suggestive.

Qui si arriva a Tortolì, dove il ristoro sarà la pace dei sensi di un luogo splendido. Si trova a poche pedalate da Arbatax, dove si può scoprire la cattedrale di rocce rosse sul mare.

Da Tortolì a Cagliari
L’ultimo tratto è l’essenza dell’Orientale Sarda. Qui il mare è un compagno di viaggio costante, un invito a godere dello spettacolo della natura.

Da Tortolì si scende verso Muravera e quindi Villasimius, dove il percorso è perfetto per esprimere la passione ciclistica di turisti e residenti. Spiagge da sogno e strade percorse dai professionisti della bici nel 2007 durante il Giro d’Italia sono i punti a favore.

Quartu e Cagliari sono la degna conclusione di un viaggio stupendo. Percorsi naturalistici e piste ciclabili permettono di arrivare con tranquillità nel capoluogo della Sardegna, correre per di fianco al Poetto e chiudere il percorso nel lungomare. Magari per un tuffo dove l’acqua è più, ai piedi del Golfo degli Angeli.

Contenuto realizzato in collaborazione con la Regione Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio.