L'assessore
La soluzione potrebbe arrivare dal futuro e dall'esperienza del passato. Mentre per il presente, salvo colpi di scena per ora imprevedibili, l'assessore comunale all'Urbanistica Gianni Campus dice di non avere margini di manovra. Così alla ventina di gestori dei chioschetti sul litorale del Poetto che hanno ricevuto l'ordinanza di demolizione dei manufatti abusivi non resta che sperare nella rapida approvazione del Piano di utilizzo dei litorali.
I chioschi verranno demoliti o si arriverà a una soluzione all'italiana?
«C'è pochissimo margine di manovra. L'unica via d'uscita può arrivare da un provvedimento regionale che tenga conto della transitorietà della situazione».
Transitorietà rispetto a cosa?
«Rispetto a un nuovo strumento di programmazione come il Pul, già all'attenzione del Consiglio».
E gli abusivi hanno qualche speranza?
«Non ho detto questo. Anche perché, anche se riuscissero a recuperare qualche mese prima della rimozione delle strutture, devono entrare nell'ordine di idee che le concessioni scadranno alla loro scadenza naturale. E poi dovrà essere indetta una gara pubblica per la loro riassegnazione».
Ma come sarà il Poetto del futuro?
«Ai consiglieri comunali chiamati a esaminare il Pul farò una premessa inevitabile: in questi anni, pur operando fuori dalle regole, i gestori dei baretti hanno fornito alla comunità un servizio che è stato molto apprezzato».
È un perdono ex-post?
«Nessun perdono. È una semplice constatazione. Dico solo che dobbiamo imparare dalla loro esperienza. Se si sono progressivamente trasformati evidentemente hanno assecondato una domanda che arrivava dal mercato. La gente vuole un certo tipo di servizi sull'arenile. E noi di questo dobbiamo tenere conto».
In che modo?
«Prevedendo che sul litorale possano in futuro sorgere strutture in grado di soddisfare queste esigenze, rispettando anche quelle dei residenti. Perché dobbiamo stare attenti a non ripetere gli errori commessi nella zona di Castello».
Come saranno i baretti che verranno?
«Strutture estremamente leggere e amovibili. Con assegnatari che in prospettiva si installino sull'arenile e periodicamente le rimuovano. Alla base ci saranno chiare indicazioni su obiettivi ambientali, all'insegna della tecnologia: illuminazione a led, captazione di energia attraverso pannelli fotovoltaici e utilizzo di materiali che non si deteriorano». ( a. mur. )
12/11/2009