MERCOLEDÌ, 04 GIUGNO 2008
Pagina 2 - Cagliari
Nell’anniversario della morte fitto calendario di celebrazioni
Sabato una fiaccolata celebrativa delle ultime ore di vita del fraticello
MARIO GIRAU
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CAGLIARI. In un villaggio delle Ande peruviane, a quasi quattromila metri d’altitudine, c’è una cappella dedicata al beato fra Nicola da Gesturi. La devozione verso “frate Silenzio” col passare degli anni si internazionalizza. Lascia le chiese sarde e rimbalza in Olanda, Germania, Spagna, perfino in Australia. “In molti altari delle chiese consacrate dopo il 1999, anno della beatificazione del nostro confratello, sono conservate - dice padre Beppe Pireddu, vice postulatore della causa di canonizzazione - le reliquie di fra Nicola. E’ un segno dell’attenzione crescente che i fedeli, ma anche i sacerdoti, dedicano alla figura, anomala per certi versi, di un uomo di Dio in controtendenza: mentre tutti cercano il rumore, le luci della ribalta, il protagonismo, lui sceglie il nascondimento per pregare, senza rinunciare a fare la sua parte nel mondo”.
Da lunedì si svolge, nella chiesa di sant’Ignazio, un fitto programma di iniziative per commemorare il cinquantesimo anniversario della morte del fraticello.
Fra Nicola in città era di tutti e per tutti. Cinque realtà cagliaritane in questi giorni lo ricordano con celebrazioni presiedute da don Ottavio Utzeri, parroco della chiesa “Madonna della Fede” a Pirri; don Marco Lai, parroco a sant’Elia; dal rettore del seminario, don Gianni Sanna, con tutti i chierici diocesani e regionali; don Giampaolo Matta giovane frate alla sua prima messa. Venerdì presiederà la celebrazione eucaristica monsignor Tarcisio Pillolla, vescovo emerito di Iglesias; sabato padre Salvatore Murgia, provinciale dei cappuccini. Domenica prossima, anniversario della morte, alle 11 pontificale del vescovo ausiliare di Cagliari, monsignor Mosè Marcia; alle 18,30 nel campo sportivo del convento concelebrazione presieduta dall’arcivescovo Giuseppe Mani e animata da canti in lingua sarda. Particolarmente suggestiva quest’anno sarà, sabato prossimo, la fiaccolata celebrativa delle ultime ore di vita di fra Nicola. “A tarda sera del 7 giugno di 50 anni fa - dice padre Beppe Pireddu - il nostro fra Nicola, avvicinandosi la morte, fu portato dalla clinica “Lay” al convento, dove desiderava finire i giorni e dove i frati desideravano vegliarlo nelle ultime ore di vita. Ricorderemo questo breve viaggio con una fiaccolata (inizio ore 21 davanti alla casa di cura) aperta da un giogo di buoi con la statua di fra Nicola, mentre un nostro confratello porterà l’urna con le reliquie del beato”.
La fiaccolata sosterà per qualche minuto anche davanti al carcere di Buoncammino per una preghiera e un dialogo silenzioso con i detenuti. Al rientro uno spettacolo di luci e colori.
“Vogliamo che la gente, soprattutto giovani e bambini - aggiunge padre Beppe - conosca meglio e di più fra Nicola. Abbiamo preparato nel convento “il percorso di frate Silenzio”.
Si potrà, infatti, visitare la cella di fra Nicola e vedere l’ambiente austero, essenziale in cui viveva; la camera dove è morto; il museo a lui dedicato, la cantina dove fra Nicola preparava il vino”. Le mostre di fotografia e di oggetti dell’artigianato di Sinnai, Ussaramanna e Gesturi completeranno l’immersione totale nel mondo del fraticello dagli occhi color del cielo.
Alcuni importanti momenti della vita del beato sono illustrati nella grande icona realizzata da suor Maria degli Angeli, clarissa cappuccina di Oristano, con scene di fra Nicola questuante, mentre parla con una vecchietta, con i confratelli, mentre prega e sul letto di morte. Ma l’uomo del “Dio vi paghi la carità” sarà conosciuto nella dimensione storico-spirituale durante il convegno, in programma sabato (mattina in Rettorato, pomeriggio nel salone Cis), al quale parteciperanno studiosi delle Facoltà teologiche di Sardegna e Sicilia, dell’istituto storico dei cappuccini, e fra Lorenzo Pinna il “frate del presepe di sant’Ignazio” biografo in diretta di fra Nicola.