Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Con questi lavori rischiamo la vita»

Fonte: L'Unione Sarda
11 novembre 2009

Villanova. Pesanti disagi per chi vive o ha un'attività in via San Giovanni: siamo isolati 

Peripezie di un'ambulanza per salvare un cardiopatico

Da mesi una delle strade più importanti del quartiere è inaccessibile a causa dei lavori e di una inadeguata organizzazione.
Un quartiere isolato, con gli abitanti in ostaggio da mesi dei lavori di ristrutturazione per rimettere a nuovo fogne, rete idrica, illuminazione e pavimentazione. Vivere a Villanova di questi tempi non è semplice, più facile morire o rischiare la pelle. Sabato scorso, per raggiungere un ragazzo cardiopatico in via san Giovanni 286, l'ambulanza del 118 è stata costretta a mille peripezie, andando avanti e indietro come in un vero labirinto nel tentativo di aprirsi un varco nelle strade sventrate o occupate dai mezzi dell'impresa edile: prima da via San Mauro, poi da via Bosa, infine da via Macomer. «Quando c'è un codice rosso bisogna correre - spiega il presidente di Sardegna Soccorso, Chicco Pais - da tempo chiediamo a Regione e Asl di fornirci le ambulanze piccole per tutti i centri storici».
TERZIARIO A sopportare i disagi dei lavori che sarebbero dovuti terminare ad ottobre sono tutti gli abitanti del quartiere. In particolare chi abita e lavora in via San Giovanni, assolutamente inaccessibile e impraticabile, soprattutto con le piogge che hanno portato un mare di fango: il Comune o l'impresa edile non ha mai sistemato le pedane richieste dai residenti, che si sono arrangiati alla bell'e meglio. «Qui stiamo fallendo tutti - denunciano i titolari delle attività commerciali - da quest'estate non lavoriamo più». Sono tutti isolati da qualunque servizio e hanno perso la clientela, sebbene le attività siano tutte molto note ai cagliaritani: in via san Giovanni c'è la pizzeria New Point, il bombolaio, l'edicolante, “Il caffé del Dandy”, il restauratore del Model Art. «Chiediamo che ci diano la viabilità o da via Bosa a via Macomer o da qui a vicolo san Giovanni IX - dice Giampiero Solinas, titolare della pizzeria - non è possibile che in un cantiere di 200 metri ci lavorino solo due operai, si fossero organizzati meglio non saremo a tal punto: ci contavamo tutti su questi lavori perché avrebbero fatto rinascere Villanova ma continuando così finiremo sul lastrico, in queste condizioni i clienti ci stanno abbandonando, non essendoci neanche un parcheggio».
RIVENDICAZIONI Non si lavora ma le spese non mancano: tutti hanno da pagare almeno un mutuo, l'affitto e le tasse. I commercianti chiedono al Comune la sospensione di ogni balzello per il periodo di inattività e contributi per far fronte alle spese fisse che comunque gravano sui titolari. «Ci stiamo rovinando - dice disperata Michela Zamuner guardando il bar desolatamente vuoto - un po' riesco a lavorare la mattina ma la sera sto aprendo inutilmente, non c'è più il ritrovo per l'apertitivo: in questa via non ci mettono più piede giovani, anziani, mamme con passeggini». Fabrizio Garzia ha sempre allestito musei, arredato case e fatto esposizioni con pezzi unici da lui creati: «I miei progetti per Natale, periodo clou dell'anno per la mia attività, vanno in fumo: se l'impresa si fosse organizzata meglio non avremmo subito tanti disagi rischiando di perdere la nostra credibilità». (c.ra.)

11/11/2009