Rassegna Stampa

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Grandi manovre per le comunali a Cagliari: il Pd non vuole Zedda che si prepara al grande ritorno co

Fonte: web Castedduonline.it
24 maggio 2023

Grandi manovre per le comunali a Cagliari: il Pd non vuole Zedda che si prepara al grande ritorno contro Truzzu

A un anno dalle elezioni per la scelta di sindaco e consiglio comunale, confronti e trattative sono già avviati, anche perché legati a doppio filo alle regionali di febbraio: nello scacchiere politico della Sardegna, i due più importanti appuntamenti con le urne si giocano quasi in contemporanea. I dem puntano sul segretario regionale Piero Comandini e scaricano l’ex primo cittadino Zedda, che potrebbe fare una fuga in avanti e portarsi dietro gli altri pezzi della coalizione

 

E’ già tempo di grandi manovre, a Cagliari, in vista delle elezioni comunali per la scelta del sindaco e del nuovo consiglio. Si voterà a metà giugno dell’anno prossimo, ma i ragionamenti sullo scacchiere politico sono iniziati già da un po’, in entrambe le coalizioni. Anche perché, le elezioni nel capoluogo, ma soprattutto strategie e scelta di candidati di punta, sono legate a doppio filo all’altro appuntamento con le urne, quello con le regionali di febbraio, meno di quattro mesi prima.
Per quanto riguarda Cagliari, gli scenari iniziano a profilarsi. Praticamente certa la ricandidatura di Paolo Truzzu per il centrodestra, sindaco uscente, che in questo momento non ha spazi per la volata verso Villa Devoto: tenterà invece di restare alla guida di palazzo Bacaredda, impresa non facile, ma in caso di fallimento potrà contare sulla chiamata romana della premier Giorgia Meloni a cui è legato sin dalla prima ora di Fratelli d’Italia.
Più complicata, e non è una novità, la situazione per il centrosinistra. Intanto, il Pd. E poi l’ingombrante presenza dell’ex Massimo Zedda. Scomparso dai radar da quando è consigliere regionale, potrebbe decidere di ricandidarsi e tentare di tornare per la terza volta alla guida di Cagliari. Di sicuro, però, al contrario degli altri partiti di centrosinistra ai quali è gradito, i dem non lo vogliono, anche perché Zedda ha da tempo lasciato il Pd, e puntano invece su Piero Comandini, nuovo segretario regionale del partito. Una candidatura che viene considerata più debole rispetto a quella di Zedda nella sfida con Truzzu, ma comunque vincente almeno sulla carta.
A questo punto le strade sono due: o andare alle primarie, ipotesi sgradita a Zedda, e a quel punto ci potrebbe essere anche una terza contendente, la consigliera comunale e imprenditrice Marzia Cillocu. Oppure una fuga in avanti di Zedda, che si candiderebbe con sue liste, sostenuto dagli altri partiti del centrosinistra. Chiaro che il Pd sarebbe costretto ad accodarsi alla coalizione, a meno che non voglia invece rompere e andare con un suo candidato, scenario che con alta probabilità riconsegnerebbe nuovamente la città a Truzzu. Intanto, le comunali di domenica prossima ad Assemini sono un laboratorio interessante per capire le tendenze degli elettori rispetto a proposte anche insolite, per esempio l’ex sindaco di Assemini candidato con i centristi contro i 5 Stelle che proprio con lui conquistarono ad Assemini il primo comune, il centrodestra senza il Psd’az (che non ha neppure una sua lista) e l’alleanza fra grillini e Pd. Da quel verdetto, come da quello di Iglesias, si muoveranno le prossime riflessioni.