Rassegna Stampa

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Cagliari, la rappresentante del Pacinotti a Truzzu: “Non vogliamo esponenti di destra”. Lui replica:

Fonte: web Castedduonline.it
17 maggio 2023

Cagliari, la rappresentante del Pacinotti a Truzzu: “Non vogliamo esponenti di destra”. Lui replica: “Si chiama democrazia”

Scintille social fra la studentessa e il sindaco di Cagliari: la ragazza, indispettita dalla risposta del primo cittadino a proposito delle svastiche sui muri, ha risposto nelle stories di Instagram. Truzzu ha ripostato la storia e risposto

 

 

Indispettita dalla risposta del sindaco Truzzu a proposito delle svastiche sui muri di Cagliari quando gli ha chiesto perché l’amministrazione non le cancella (“Non si cono solo svastiche sui muri”, ha risposto il primo cittadino”), una delle rappresentanti d’istituto del liceo scientifico Pacinotti ha deciso di dire la sua attraverso una storia su Instagram. Truzzu questa mattina era ospite del liceo per la festa dell’Europa.

“Non tutto il Pacinotti è stato felice di averla qui oggi. Non vogliamo esponenti di destra nelle nostra aule magne, se non si deve parlare di politica a scuola perché ciò preclude i progetti di un “fratello d’Italia”? Non vogliamo esponenti di destra a cui debbano applaudire ragazzi e ragazze che non hanno la possibilità di senso critico, a causa proprio di questo governo che tende all’indottrinamento”.
A proposito di quanto detto da Truzzu sulla mancata pulizia dei muri da “svastiche, fasci littori, scritte omofobe, razziste, fasciste che sporcano i muri della nostra città”, e cioè che sui muri non ci sono solo svastiche, la studentessa ha scritto che “La risposta di Paolone ha confermato che ai “poteri” istituzionali, al comune di Cagliari, in realtà fanno molto comodo. Ad un sindaco che ama la guerra, le forza dell’ordine e il decoro rispondo sedendomi per terra dove voglio, e dicendo ciò che penso. A prescindere da chi mi voglia zittire”.

Truzzu ha ripostato la storia e risposto: “Hai fatto bene ad esprimere la tua opinione e te ne sono grato, perché Paolone non ama la censura ma il confronto, il rispetto delle istituzioni e la scuola libera da qualsiasi ideologia. Sarebbe stato prezioso se l’avessi detto davanti a tutti gli studenti, visto che mi sono reso disponibile per rispondere. E ti dico: non è una questione politica, si chiama democrazia”.