Il caso. Il Pd incontra i titolari dei baretti del Poetto dopo l'ordinanza di demolizione spedita dal Comune
Cugusi: «Non si possono cancellare attività di 50 anni». Tavolacci: «Il pul torni in Regione»
Gestori dei chioschetti all'attacco. Non solo al Tar. Per andare contro l'ordinanza di demolizione si rivolgeranno al Comune e anche ai mass media. Una battaglia sostenuta su facebook da centinaia di cagliaritani. Per il Comune i chioschetti del Poetto non hanno le concessioni edilizie. Ma le concessioni non possono arrivare perchè manca il pul (piano utilizzo del litorale), ancora fermo in commissione. Ieri al chiosco Capolinea il gruppo Pd (Ninni Depau, Claudio Cugusi e Andrea Scano) ha incontrato i gestori dei chioschi. L'incontro era già in agenda, ma l'ordinanza ha infuocato il clima. I titolari delle attività hanno accusato il Comune per le lungaggini e i pretesti che non hanno permesso al Pul di arrivare in porto. «Ci sono 150 posti di lavoro in ballo», spiega Andrea Scano, «chiederemo subito che la maggioranza si metta d'accordo. Il pul può essere emendato in aula». Al dibattito era presente anche il presidente della commissione Attività produttive Paolo Casu che ha promesso il voto al pul. «È una lotta per i diritti di persone che hanno ragione», spiega Claudio Cugusi, «c'è chi lavora qui da 50 anni. Tutto questo non si può cancellare. Serve una regolarizzazione ordinata e ma vanno date premialità a chi c'è già». Mercoledì il piano di utilizzo del litorale dovrebbe arrivare in aula. «Prima occorrerà un incontro con il sindaco», spiega Massimiliano Tavolacci, presidente della commissione Urbanistica, «resto contrario a questo Pul che mette norme troppo stringenti. Non chiedo trattamenti di favore per Cagliari, ma occorre che torni alla Regione. Credo che si possa fare in tempi ragionevoli». ¦ EN.NE.