Teatro Lirico, Farris si dimette: “Gestione opaca”
Riunioni del Consiglio di indirizzo solo di mattina e mancato coinvolgimento nelle decisioni tra le ragioni delle dimissioni
Monta la polemica al Teatro Lirico di Cagliari. Giuseppe Farris, vicepresidente del Consiglio di indirizzo, si è dimesso sbattendo la porta, con una durissima lettera indirizzata al sindaco e presidente della fondazione Teatro Lirico Paolo Truzzu.
“Nel corso degli ultimi mesi il Consiglio è stato convocato in orario antimeridiano, di fatto precludendo a chi, come il sottoscritto, non trae sostentamento dalla finanza pubblica e svolge l’incarico interamente pro bono, la possibilità di un’effettiva partecipazione”, scrive Farris.
Secondo il vicepresidente dimissionario, il Consiglio di indirizzo sarebbe stato ridotto “a poco più di un orpello: è stato privato anche della funzione di elaborazione degli indirizzi e viene convocato esclusivamente per l’adozione delle deliberazioni strettamente previste per legge o per statuto”. Farris sottolinea inoltre che “il sovrintendente continua ad omettere la formazione trimestrale della relazione artistica e la rendicontazione economica impedendo l’esercizio dell’attività di controllo del Consiglio”.
Il sindaco Truzzu, dal canto suo, è accusato del mancato coinvolgimento su alcune scelte come quella di voler trasferire il mercato civico di San Benedetto in piazza Nazzari. “Da ultimo rileva anche la recente indagine aperta dalla Procura della Repubblica di Cagliari di cui si è appreso dai mass media”, conclude Farris: “Ferma la mia cultura garantista, nell’auspicare che gli indagati possano dimostrare la loro estraneità, osservo che le contestazioni mosse, almeno in parte, concernono l’applicazione di istituti di cui, in molteplici circostanze, ho lamentato, unitamente al rappresentante del Ministero della Cultura, l’opacità della gestione”.