Reddito di cittadinanza: “Chi rifiuta un posto fisso anche a centinaia di chilometri perde il sussidio”
Le nuove regole del governo, stretta senza precedenti: chi ha una proposta non può rifiutarla, dovunque sia. In caso di contratto a tempo determinato, il limite entro cui accettare è limitato a 80 chilometri.
Per mantenere il sussidio al reddito è obbligatorio accettare ogni proposta di lavoro, a qualunque distanza se è a tempo indeterminato, entro gli 80 chilometri se invece è a tempo determinato. Chi rifiuta, perde anche il sussidio. Nuova stretta severa del governo sulle regole per chi chiede un aiuto economico, con una impostazione lontanissima da quella del reddito di cittadinanza, con soldi a pioggia senza nessun controllo.
“Dove c’è un’offerta di lavoro a tempo indeterminato che prevede il rispetto dei contratti collettivi il raggio di osservazione e quindi di ricerca è quello nazionale”, ha detto la ministra del Lavoro Calderone a proposito dell’offerta di lavoro congrua da accettare per non perdere il nuovo sussidio contro la povertà. “Il nostro obiettivo, ha detto, è di poter portare al lavoro quante più persone possibili in tempi brevi anche perché abbiamo forti richieste da parte delle aziende che in questo momento hanno bisogno”.
Dunque, chi riceve l’assegno di inclusione è tenuto ad accettare un offerta di lavoro “senza limiti di distanza, nell’ambito del territorio nazionale” in caso di offerta a tempo indeterminato. In precedenti versioni del testo si era tenuti ad accettare anche contratti a tempo determinato purché di durata non inferiore a dodici mesi.
Non mancano le polemiche: il costo della vita per chi dovesse trasferirsi a centinaia di chilometri potrebbe non essere sostenibile, per non parlare di chi potrebbe essere costretto a lasciare la famiglia. Ma il governo tira dritto: l’aiuto spetta a chi è pronto a rimettersi in gioco nel mondo del lavoro, non a chi vuole farsi mantenere a vita dallo Stato.