Festival Conferenza di Mezzorani
«Sole, fermati in Gabaon e tu, luna, sulla valle di Aialon». Questa invocazione di Giosuè riportata nella Bibbia (libro di Giosuè) è diventata molto celebre nella storia dei rapporti - decisamente non facili, spesso conflittuali - tra fede e scienza, tra religione e ricerca. Dopo quella richiesta Dio mantenne fermo il sole per un giorno in modo da consentire a Giosuè e al suo esercito di vincere sui nemici, e il passo fu usato come testimonianza biblica nel processo contro Galileo a sostegno della visione geo-centrica e tolemaica della Chiesa rispetto alle novità portate dal fisico e astronomo italiano.
Nonostante Galileo avesse provato a entrare nel merito del pensiero dei Padri della Chiesa su scienza e astronomia in modo ragionevole - sosteneva, da cattolico, che tra scienza e fede non ci dovessero essere contrasti, e che la Bibbia ci dice soprattutto «come si vadia al cielo, non come si vadia il cielo» - sappiamo bene come è andata: fu condannato a rigettare le sue idee e a vivere in isolamento, fino alla morte avvenuta nel 1642. Lo ha voluto ricordare ieri Giuseppe Mezzorani, docente di fisica all'Università di Cagliari, durante l'incontro della quinta giornata del Festival della scienza - in corso fino al 12 all'Exma' a Cagliari, organizzato dal comitato Scienza società scienza presieduto da Carla Ramagnino, con una sezione dedicata a Galileo proprio in occasione della celebrazione dell'Anno Internazionale dell'Astronomia. La relazione di Mezzorani, intitolata “Il sole nella cattedrale”, ha voluto raccontare soprattutto una fase della scienza italiana post-Galilei, e in particolare delle ricerche compiute da Giovanni Cassini sulla meridiana della Basilica di San Petronio a Bologna, con le quali confermò (tra le altre cose) la seconda legge di Keplero. Non si tratta di solo questioni da specialisti o appassionati, perché è inevitabile che il richiamo a Galileo sia anche un modo per riaffermare un principio politico forte, come quello della difesa della libertà di ricerca. «Il problema non è se a muoversi siano la terra o il sole, ma la libertà di pensiero e proteggere la ricerca scientifica da ingerenze indebite», dice Mezzorani. In un Exma' letteralmente invaso dalle scolaresche - l'obbiettivo del festival è anche questo, riuscire a far appassionare le nuove generazioni alla scienza - durante la giornata sono andati in scena anche lo science show “Energia in gioco” con Andrea Mameli, Giuliano Mallocci e Paola Picci, alcuni spettacoli di studenti, una conferenza del fisico Biagio Saitta su “Telescopi per neutrini”. In apertura di giornata, invece, Raffaello Pompei (professore di Microbiologia all'università di Cagliari) ha rievocato la storia della scoperta del cefalosporium da parte di Giuseppe Brotzu, da cui si scoprì una nuova classe di antibiotici, le cefalosporine.
Il programma di oggi prevede alle 9 la presentazione del concorso “Io la scuola la vedo così” e il laboratorio didattico con animazione “Di che colore è il cielo?” con replica alle 10. Alle 10.30 Mariano Cadoni spiega “I paradossi della relatività” e alle 12.00 lo spettacolo “Buon compleanno Mr Darwin”. Alle 16.00 lo spettacolo “La magia della chimica”. Alle 17.30 Tavola Rotonda sulle “Nuove frontiere nella didattica delle scienze” con Giulio Concas e Raffaele Cotza (Università di Cagliari) e Carol Salis del CRS4, coordinati da Susanna Melis.
ANDREA TRAMONTE
10/11/2009