festival Dibattito all'ex Vetreria
Impara la strategia e mettila da parte perché il dibattito sui problemi dell'arte contemporanea è tutt'altro che chiuso. Quello dell'altra mattina con Cristina Collu e Mauro Cossu è stato tra gli appuntamenti più interessanti della giornata conclusiva del festival letterario “Leggendo Metropolitano” (dal 5 sino all'8 novembre alla Vetreria di Pirri). La direttrice del Man di Nuoro e l'artista e curatore Mauro Cossu sono stati stimolati dal docente universitario Mauro Pala sul tema delle strategie dell'arte contemporanea. Il punto di partenza? La buona prassi di Nuoro, museo di respiro internazionale, come dimostra la recente retrospettiva su Man Ray, pensato al contempo per essere fruibile innanzi tutto dagli abitanti.
Davanti alla prima domanda, come un museo deve interagire oggi, Cristina Collu, sfodera l'umiltà di chi, giovane, ha rotto il sistema gerontocratico all'italiana e ha raccolto positivi risultati dove ha operato. Conscia, però, che la passione e la determinazione accrescono il rischio di ritrovarsi con l'etichetta di arrogante. «Il Man non è Cristiana Collu, ma un intero territorio che aspettava la pinacoteca della provincia di Nuoro ed è naturalmente il frutto di una volontà politica» ha spiegato. Per Mauro Cossu «il Man è un museo che funziona, una realtà che il capoluogo non può invece vantare». Quanto al “sistema arte” ha affermato: «Ciò che meno conta è paradossalmente l'arte stessa. Gli artisti non vengono aiutati, anzi sono l'ultima ruota del carro e la politica addirittura interferisce, tanto che gli spazi artistici cosiddetti impropri diventano spesso territorio di saccheggio e di rapina da parte delle istituzioni pubbliche. I finanziamenti intorno ad arte e cultura servono spesso per oliare certi meccanismi e mantenere scatole vuote».
Chi non riceve risorse «deve fare le nozze con i fichi secchi», riuscendo, a volte, a portare comunque una ventata di freschezza e qualità, come all'ultima esposizione curata da Mauro Cossu al Lido di Cagliari. L'affitto dello stabilimento è stato pagato con il metodo dell'autotassazione. Niente regali di nozze, dunque. D'accordo con la qualità la direttrice Collu, che sottolinea l'esigenza di definire l'identità del luogo e il senso di responsabilità verso il visitatore: «Bisogna avere stima di chi entra al museo. Se organizzi cose prive di qualità, non ne hai rispetto». Meno in linea con le lamentele degli artisti, dato che preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno e cogliere le opportunità anche in momenti di crisi: «Nuoro è un'opportunità? Non lo so, ma facciamo che lo sia. Ho ricevuto dei no importanti anche qui a Cagliari, quando ho proposto una mostra. Eppure anche un no per me è un tesoro, perché è un modo di vedere di cui tenere conto».
Muovendosi tra gli eventi dedicati all'Islam e all'Occidente (con il giornalista Josè Rodriguez Dos Santos) e all'omosessualità (con la deputata Pd Anna Paola Concia), il direttore artistico di “Leggendo Metropolitano” Saverio Gaeta ha tracciato il bilancio di questa prima edizione: «Sono soddisfatto, anche se speravo in un pubblico maggiore. In ogni caso abbiamo dato il via al festival evitando accavallamenti con le manifestazioni già esistenti. E lavoreremo affinché anche la nostra abbia una vita lunga».
MANUELA VACCA
10/11/2009