Cagliari, i commercianti di viale Trieste chiusa per lavori: “Vogliamo ristori sino alla fine del cantiere”
I negozianti del primo tratto della strada già blindata dal Comune lamentano cali degli affari. E spuntano decine di firme a contorno di precise richieste: “Meno tasse sino al collaudo dei lavori e aiuti economici. Nel viale va installato un autovelox e gli incassi delle multe vanno dati a noi commercianti”
Il calo degli affari, a detta dei commercianti di viale Trieste, c’è già stato: meno clienti da quando sono state messe le transenne nel primissimo tratto da piazza del Carmine a via Caprera, e così sarà almeno sino a fine luglio. Il viale dovrà essere riqualificato dal Comune di Cagliari, la paura è che quando la strada sarà nuova molte serrande saranno, purtroppo, abbassate. E così, decine di commercianti hanno realizzato e firmato un documento di una decina di pagine che, presto, dovrebbe finire all’attenzione del sindaco Truzzu. Nelle primissime pagine viene fatto un paragone tra il nuovo ponte Morandi di Genova e il viale Trieste: il primo è stato realizzato in 15 mesi, lo stesso tempo però solo stimato per il viale cagliaritano. E, poi, giù le richieste: “Detrazioni fiscali totali agli esercenti sino a collaudo dei lavori, ristoro delle aziende operanti in viale Trieste con rigiro delle penali che verranno applicate nel non rispetto delle regole presenti in progetto e installazione autovelox in viale Trieste con la devoluzione degli emolumenti agli operatori commerciali”. Soldi, in parole semplici, per bilanciare il quasi certo crollo degli incassi durante i mesi del cantiere. Non solo: i negozianti chiedono una “condivisione del cronoprogramma dei lavori e dettagli sul progetto per poter organizzare piani di marketing o delle chiusure degli insediamenti produttivi, garanzie dell’affidamento di ricerche col georadar sui tratti stradali oggetto di intervento, segnalazione delle regole di tenuta del cantiere con apposizione di cartelli per viale Trieste e le piazze limitrofe, controllo a carico degli operatori della presenza del numero degli operai in cantiere rilevata dal progetto, un report mensile da parte del responsabile dei lavori sul rispetto da parte dell’impresa dei tempi rilevati dal primo cronoprogramma” e c’è spazio anche per piazza del Carmine: “Creazione di un posto di polizia in rotazione, dotazione di pistole taser” utilizzando l’attuale infopoint presente in via Roma.
Ancora: “Un’edicola in piazza del Carmine e supporti digitali gratuiti ai cittadini e la risoluzione del problema dei parcheggi inutilizzati”, tra i quali spicca quello “di via Caprera”. Le firme dei commercianti sono già svariate decine e ci sono anche quelle di Sergio Sorrentino, titolare di un negozio di chiavi e cassaforti da vent’anni e dello storico droghiere Paolo Bianco. Tutti uniti nel chiedere “sicurezze e certezze al Comune. Non sappiamo nemmeno se rispetteranno i tempi previsti, giorno dopo giorno la nostra clientela diminuisce sempre di più e vogliamo essere aiutati”.