Poetto. Dopo l'ordinanza di demolizione, la sopravvivenza dei baretti dipende dall'approvazione del nuovo Pul
Ma il capo di Gabinetto di Asunis: «Disponibili nel rispetto delle regole vigenti»
Roberto Murgia cagliari@ilsardegnablu.it ¦
Venirsi incontro va bene ma fino a un certo punto. E sbaglia chi vede nella Regione l'unica ancora di salvezza per i titolari che fra novanta giorni dovranno demolire i chioschi che gestiscono al Poetto. Un atto dovuto, un'ordinanza che arriva dall'Ufficio Edilizia privata quasi quattro mesi dopo che era scattata l'inchiesta della procura della Repubblica sulle licenze dei baretti, dalla Bussola a Marina piccola. Quest'estate, infatti, gli uomini del nucleo antisofisticazione dei carabinieri e gli agenti di polizia giudiziaria avevano verificato, con cadenza quasi giornaliera, le autorizzazioni dei ventuno chioschi. E da subito l'indagine del sostituto procuratore, Gaetano Porcu, si era concentrata su violazioni urbanistiche presunte. Almeno fino a giovedì scorso, quando dagli uffici amministrativi del Comune è partita un'ordinanza che obbliga alla demolizione entro novanta giorni dalla notifica del provvedimento. Grande amarezza per i gestori dei chioschi che oggi alle 18.30 saranno al Capolinea per discutere di Pul e demolizioni (presenti anche alcuni consiglieri comunali del Pd). «La burocrazia ha fatto il suo corso - commenta il presidente della commissione comunale Urbanistica, Massimiliano Tavolacci - avevamo chiesto alla Giunta di rivedere il Piano di utilizzo del litorale approvato a febbraio, ma si è preferito aspettare». Al momento il piano è congelato in attesa che la Giunta regionale definisca le nuove linee guida. Perché quelle vecchie, quelle contenute nel Piano paesaggistico regionale approvato dalla Giunta Soru, si scontrano col Pul approvato a febbraio dal Comune. A questo punto sono due le soluzioni che potrebbero sciogliere il nodo, e magari salvare la vita a ventuno attività e ai rispettivi dipendenti. O il Comune procede subito all'approvazione della variante del Pul (che a luglio Tavolacci aveva previsto per l'autunno), oppure dovrà aspettare che la Regione corregga il tiro di un piano paesaggistico fin troppo severo. Perché, nel frattempo, i novanta giorni indicati dall'ordinanza passano. «Ora è necessario interloquire con la Regione - aggiunge Massimiliano Tavolacci - riscrivere insieme le regole del Poetto, una spiaggia diversa dalle altre, sulla quale si affaccia un hinterland di 400mila abitanti. A quel punto - conclude - le “regole” che verrebbero fuori sarebbero recepite subito dal nuovo Pul». «Siamo disponibili a ragionare - replica Francesco Patricolo, capo di Gabinetto dell'assessorato regionale all'Urbanistica - ma se qualcosa può essere fatta, va fatta in base alle regole vigenti. Posto che le regole non possono essere modificate per un solo caso specifico».