"In Sardegna il 42% dei posti offerti dalle imprese rimane vacante, pochi candidati"
CAGLIARI. In Sardegna il 42% dei posti offerti dalle imprese rimane vacante: pochi candidati e scarsamente formati. Cresce sempre di più la necessità di figure professionali qualificate da inserire nelle imprese: se nel 2022 la quota mancante di manodopera specializzata era del 36,6%, nel 2023 la carenza si attesterà al 42,1%, con una crescita del 5,5%. Tra le imprese artigiane la difficoltà di reperimento è del 38,5%. I dati sono forniti dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna.
Il dossier mette anche in evidenza come per trovare personale adeguato, nel 2022 le imprese abbiano impiegato in media 3,3 mesi con i tempi che si sono allungati fino a 4,7 mesi per gli operai altamente specializzati.
Il lavoro quindi ci sarebbe ma i posti rimangono liberi a causa del ridotto numero di candidati, per l’inadeguatezza professionale degli aspiranti e per altre “generiche motivazioni”. Manca di tutto: da chi opera nell’ambito digitale e ICT, come i progettisti di software, gli amministratori di sistema, gli analisti e i tecnici programmatori, passando per gli autisti di camion, gli operai edili specializzati in risparmio e riqualificazione energetica, gli elettricisti, i meccanici, i meccatronici e i riparatori di autoveicoli, gli idraulici, i saldatori, gli assemblatori e cablatori di apparecchiature elettriche senza dimenticare gli estetisti, gli acconciatori e i cuochi.
Il dossier mette anche in evidenza come per trovare personale adeguato, nel 2022 le imprese abbiano impiegato in media 3,3 mesi con i tempi allungatisi fino a 4,7 mesi per gli operai altamente specializzati anche se per migliaia di altre figure altamente professionalizzate occorre oltre 1 anno di ricerca. “La difficoltà delle nostre imprese a reperire personale è la conseguenza di una molteplicità di fattori – afferma Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - dalla crisi demografica al gap tra scuola e mondo del lavoro, dalla rivoluzione digitale fino alle nuove aspettative e propensioni, soprattutto dei giovani, nei confronti del lavoro”. “Per questo – continua la Presidente - la carenza di manodopera va affrontata con un approccio sistemico e coordinato, anche di tipo culturale, degli interventi di politica economica e delle misure per riattivare il mercato del lavoro. Notevole è l’impegno, nell’artigianato, ad investire su una contrattazione collettiva di qualità che, con l’obiettivo di fidelizzare i lavoratori alle imprese, prevede anche importanti tutele di welfare bilaterale”. La classifica territoriale sarda delle figure professionali non trovate nel 2022 ha visto in testa Cagliari con il 39,2%; a seguire Sassari-Gallura con il 39%, Nuoro con il 35% e Oristano con il 32,5%.