Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Una storia di assenze politiche

Fonte: La Nuova Sardegna
9 novembre 2009

LUNEDÌ, 09 NOVEMBRE 2009

Pagina 19 - Cronaca



Sui baretti anche una direttiva europea




CAGLIARI. La storia dei baretti del Poetto inizia da lontano da quando il lungomare inizia a trasformrsi nella «città estiva». Risale infatti al 1926 la prima convenzione trentennale col Comune per la gestione della spiaggia. E così iniziarono le concessioni (dal Comune) per i primi casotti che portarono poi alle prime strutture di ristorazione. Poi passò oltre mezzo secolo, sino alla scadenza della seconda convenzione (anch’essa trentennale). Ma quel 1986 divenne per la spiaggia un anno difficile e controverso: se da un lato caddero sotto le ruspe le diciotto villette di Marina Piccola costruite sul mare senza che nessuno dicesse niente. Un obbrobrio giustamente rimosso, dall’altro iniziò un braccio di ferro tra Capitaneria di Porto e Comune che condusse alla rimozione degli oltre mille casotti del Poetto, residenze popolari estive di molti cagliaritani. E i baretti sopravvissero, pur in forma diversa.
Ora la situazione si è ulteriormente ingarbugliata in quanto manca una cornice normativa che permetta al Comune di rilasciare le licenze edilizie, rappresentata dal Pul (piano di utilizzo del lungomare). Nello stesso tempo, poi, vanno registrati altri tre fatti. Dal primo di novembre di quest’anno la competenza sul demanio del Poetto passa al Comune (ed è forse anche questo uno dei motivi che ha portato all’ordinanza di sgombero da parte degli uffici del Municipio); entro il 28 dicembre la Regione deve dimostrare di aver recepito la disposizione della commissione europea secondo cui si deve procedere al bando pubblico per l’affidamento dei servizi del demanio; e, infine, entro il 10 giugno 2010 la Regione ha chiesto che siano pronti tutti i Pul. (r.p.)