Da disoccupati a "custodi del bello": la cura di Cagliari a chi è in difficoltà
CAGLIARI. C’è chi con la pandemia ha perso il posto di lavoro e chi, già in difficoltà economica, è entrato in crisi. Il Covid in Italia e in Sardegna ha aumentato disoccupazione, povertà ed esclusione sociale andando allargare l’esercito dei ‘fragili’.
Ora dal terzo settore arriva una mano d’aiuto. ‘I Custodi del bello’ è il nome del progetto avviato dal consorzio Communitas (23 organizzazioni non-profit della rete Caritas) nelle città di Milano, Firenze, Roma, Brescia e Savona e che vedrà la luce anche a Cagliari.
Con un duplice obiettivo: provvedere alla cura dei beni comuni della città grazie all'inserimento lavorativo delle persone in difficoltà. Attraverso la formazione, il lavoro e la cura dell’ambiente si vuole offrire un’opportunità di integrazione sociale e riscatto alle persone più fragili e allo stesso tempo contribuire ad avere una città più vivibile e solidale. Secondo i dati del consorzio Communitas, dal 2017 ad oggi sono state circa 150 le persone ad aver preso parte al progetto "Custodi del Bello" e, nonostante la crisi economica e la pandemia, circa il 50 per cento ha trovato sbocchi lavorativi o di inclusione.
La proposta approvata dalla giunta Truzzu è arrivata al Comune dalla fondazione Caritas San Saturnino che ha messo a punto il progetto in collaborazione con la cooperativa sociale Il Sicomoro. In particolare le attività portate avanti non andranno a sostituire il lavoro di pulizia della città ma potranno riguardare vari lavori: dalla manutenzione negli edifici comunali alle piccole pulizie ma anche servizi di informazione e assistenza ai turisti, presidio sociale nelle zone più degradate