Due parchi eolici galleggianti al largo della Sardegna, 94 pale: i cavi sottomarini a Quartu
Il progetto della AvenHexicon abbraccia la costa sud dell’Isola tra Capo Teulada, l’Isola del Toro e Capo Spartivento. Partite le richieste ufficiali per piazzare 6 cavidotti nelle acque quartesi e altrettanti, sottoterra, a Selargius
Novantaquattro aerogeneratori galleggianti, suddivisi quasi equamente in due progetti, imbastiti dalla società AvenHexicon, che ha depositato l’istanza di concessione demaniale marittima per i prossimi trent’anni per un parco eolico offshore, di tipo floating, cioè pale galleggianti sull’acqua, tra Capo Teulada, l’Isola del Toro e Capo Spartivento. Tutte le carte sono state spedite dal ministero delle Infrastrutture e sono già tra le mani della Guardia Costiera, Capitaneria di Porto, comuni di Cagliari, Quartu, Sant’Anna Arresi, Teulada, Domus de Maria, Pula, Villa San Pietro, Sarroch, Capoterra. Come si può leggere nei documenti ufficiali, la richiesta è di ottenere per trent’anni una concessone demaniale marittima. E bisogna pensare, ovviamente, anche ai cavi da far passare sottoterra e sott’acqua. Nello specifico, si tratta di sei cavidotti che passeranno nel territorio di Selargius e altrettanti nel mare di Quartu Sant’Elena, indispensabili per trasportare l’energia prodotta dalle novantaquattro pale.
C’è un mese di tempo per fare eventuali osservazioni o obiezioni. Le due istanze della AvenHexicon hanno già passato una prima verifica per quanto riguarda la compatibilità dell’impianto con la sicurezza della navigazione e delle altre attività svolte in mare. Da quanto si apprende, il Comune di Quartu non intende produrre nessun documento: i parchi eolici, infatti, se saranno realizzati non dovrebbero essere nemmeno visibili dalla terraferma.
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