Lavoro. Sciolto il presidio dopo il faccia a faccia con l'assessore
Dopo una notte trascorsa negli uffici dell'assessorato regionale agli Enti locali, il pranzo nella tenda davanti a palazzo Bacaredda. Cronaca delle ultime 24 ore dei precari del Comune, in lotta per il lavoro stabile. Martedì sera, dopo la notizia della sospensione delle stabilizzazioni i precari avevano occupato il quinto piano dell'assessorato in viale Trieste. Ieri hanno sciolto il presidio verso le 13 dopo un faccia a faccia con l’assessore Gabriele Asunis. Il quale ha precisato che l’assessorato non ha sospeso le procedure di stabilizzazione dei lavoratori in seguito all’impugnazione, da parte del governo, delle norme regionali varate nell’agosto scorso. «L'assessorato non ha il potere di congelare una norma approvata dal Consiglio regionale», ha affermato l’assessore, «per questo stamane ho inviato una nota al presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo in cui si suggerisce all’Assemblea di valutare la possibilità di rivisitare i commi 2, 4, 6 della Legge regionale 3 del 7 agosto 2009, al fine di dirimere la questione di incostituzionalità sollevata dal Governo». Asunis ha chiarito che l'unico atto adottato dagli uffici è stato la revoca di una circolare che indicava i tempi da rispettare per la stabilizzazione. In una lettera inviata a tutti gli enti locali della Sardegna, Asunis ha poi rimarcato come le amministrazioni possano «unilateralmente decidere di dare corso alle procedure di stabilizzazione indipendentemente dal ricorso in atto. Nel contempo, abbiamo sensibilizzato gli enti locali sul fatto che ogni responsabilità, soprattutto nel caso le norme vengano ritenute incostituzionali, ricade sui dirigenti di ogni singolo ente». ¦ EN.NE.