Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Tecnicamente» all’ex Vetreria per scoprire le nuove professioni

Fonte: La Nuova Sardegna
5 novembre 2009

GIOVEDÌ, 05 NOVEMBRE 2009

Pagina 2 - Cagliari

Scuola. Domani la presentazione degli istituti superiori






CAGLIARI. Oltre duecento studenti delle scuole medie inferiori parteciperanno domani all’ex Vetreria di Pirri, nei locali della Città dell’impresa, a “Tecnicamente-Orientagiovani 2009”, manifestazione organizzata dall’Associazione industriali per illustrare l’offerta formativa degli istituti tecnici superiori di Cagliari e provincia. «L’evento - ha affermato il delegato alla formazione di Confindustria Simone Colombo - è aperto a genitori, insegnanti, alunni, agenzie formative e dirigenti scolastici. Sette istituti tecnici, come il geometri Bacaredda, il nautico Buccari, il commerciale da Vinci e gli Industriali Giua, Marconi e Scano illustreranno agli allievi delle scuole medie dell’area vasta cagliaritana l’offerta formativa e soprattutto gli sbocchi lavorativi post-diploma». Il tema scelto per l’edizione 2009, dedicata alla formazione tecnico-scientifica, non è casuale.
‹‹Il mercato del lavoro ha un forte bisogno di tecnici specializzati - ha sottolineato il presidente dei giovani industriali di Confindustria, Andrea Pili - eppure in questi settori notiamo una forte carenza di professionalità, si parli di ambito informatico, manifatturiero o ingegneristico. Basta pensare che, in media, la facoltà di Informatica dell’università sforna circa sessanta laureati l’anno, mentre informatica oscilla tra i sessanta e i settanta studenti che concludono con profitto la carriera universitaria››. Il responsabile dei giovani di Confindustria non ha lesinato critiche al sistema produttivo, soprattutto in relazione alla crisi economica in atto. «Nel nostro Paese - ha detto Pili - la crisi è determinata non solo dalla situazione economica mondiale, ma anche dal fatto che le nostre industrie continuano a proporre gli stessi prodotti di trent’anni fa. Ovvero: non esiste innovazione. L’offerta industriale, insomma, non è riuscita ad adeguarsi alla domanda».