Marcia indietro dell'assessorato: stop alla protesta in attesa che si pronunci la Consulta
Ma c'è un invito agli enti locali: prudenza nelle assunzioni
La Regione fa marcia indietro: fino al 16 novembre gli enti locali potranno presentare programmi di stabilizzazione dei precari.
Parziale marcia indietro della Regione sulla questione della stabilizzazione dei precari e fine dell'occupazione degli uffici di viale Trieste dopo 24 ore di tensione. Attraverso una nota del suo direttore generale Giovanni Carta, l'assessorato degli Enti locali ha confermato ieri mattina la sospensione dell'articolo 3 del collegato alla Finanziaria regionale del 7 agosto 2009, ma nello stesso tempo ha invitato gli enti locali interessati a «riflettere sull'opportunità di procedere comunque alla predisposizione dei programmi di stabilizzazione dei loro precari nei termini previsti dalla stessa legge regionale», ossia entro il 16 novembre prossimo. In altre parole, pur ribadendo la temporanea sospensione della norma a seguito del ricorso con cui il Governo ha impugnato l'articolo 3 dinanzi alla Corte costituzionale sollevando eccezioni di illegittimità, l'assessorato ha ritenuto che allo stato attuale questo atto non pregiudichi l'efficacia della legge. Il risultato? I cinquanta precari del Comune che martedì sera avevano occupato gli uffici regionali di viale Trieste (trascorrendo la notte al quinto piano) hanno immediatamente sospeso la loro azione di protesta e sono tornati a picchettare l'ingresso del Municipio di via Roma.
I SINDACATI «In attesa che la Corte costituzionale possa pronunciarsi», spiega Luca Locci, segretario della Cgil Funzione pubblica, «la Regione ha fatto la scelta più giusta confermando l'efficacia della propria legge. Ora la patata bollente passa di nuovo agli enti locali che non hanno più scuse. Devono predisporre i programmi e i bandi per la stabilizzazione e lo devono fare entro il 16 novembre». Sulla vicenda è intervenuto anche il capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio regionale Luciano Uras. «La circolare», afferma, «che sospende i piani di stabilizzazione dei precari degli Enti locali è illegittima e lesiva delle prerogative del Consiglio. Per questo motivo ho richiesto la convocazione urgente della conferenza dei presidenti di gruppo». Per Uras la legge regionale 3/2009 «è perfettamente in vigore ed è stata sospesa nella sua regolare applicazione tramite un'illegittima circolare emanata dal Servizio Enti locali».
LA PROTESTA I precari del Comune, intanto, hanno fatto sapere di non avere alcuna intenzione di arrendersi. «Andremo avanti con la nostra protesta», ha annunciato il portavoce Enrico Bernardi, 59 anni, «dormiremo sotto i portici di via Roma e presidieremo l'ingresso del Municipio fino a quando il Comune non deciderà di stabilizzarci».
PAOLO LOCHE
05/11/2009