Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stadio ed Europei, in campo la Regione

Fonte: L'Unione Sarda
5 novembre 2009

Ieri la Figc, nel corso di un vertice svoltosi a Roma, ha ribadito di puntare su Cagliari

Cappellacci risponde ad Abete: «Faremo la nostra parte»

Il presidente ha assicurato la massima attenzione all'istanza arrivata nei giorni scorsi dal presidente della Figc.
La Figc non vuole rinunciare a Cagliari e alla Sardegna nell'ottica dell'organizzazione degli Europei di calcio 2016. La conferma, dopo la lettera del presidente Abete al governatore Cappellacci, è arrivata anche nel corso del vertice tenutosi ieri in via Allegri a Roma, nel quale l'amministrazione comunale è stata rappresentata dal capo di gabinetto del sindaco, Francesco Cicero.
Intanto proprio dai vertici della Giunta regionale arrivano rassicurazioni circa un pronto intervento, a supporto del Comune, per un sostegno della candidatura sarda.
LA REGIONE Di rientro da una missione istituzionale a Milano, il presidente della Regione ha assicurato la massima attenzione all'istanza arrivata nei giorni scorsi dal presidente della Figc: «Lavoreremo assieme all'amministrazione comunale nell'esclusivo interesse dei sardi - ha detto il governatore - la nostra Sardegna non può perdere l'opportunità di concorrere a un evento sportivo che si preannuncia epocale per il nostro Paese. Faremo per intero la nostra parte, fornendo alle istituzioni coinvolte tutti gli strumenti necessari per fare fino in fondo la loro parte».
Massima apertura anche sulla questione-stadio, della quale la Regione è stata investita a proposito del vincolo di utilizzo dell'area sul quale oggi sorge l'impianto sportivo: «Credo che sia utile convocare a breve una riunione alla presenza di tutte le parti interessate - ha concluso Cappellacci - mi piacerebbe mettere attorno allo stesso tavolo la Figc, l'amministrazione comunale e il Cagliari calcio. Non dobbiamo lasciare niente di intentato».
SARDEGNA DA VALORIZZARE «Dal vertice di Roma è emerso chiaramente che la Federazione e il ministero del Turismo, che ha inviato un suo rappresentante al tavolo del confronto, tengono in modo particolare alla nostra Isola e al suo capoluogo, anche per la particolarità dell'offerta ambientale, turistica e culturale che può offrire - racconta - l'organizzazione della massima rassegna continentale, come ribadito dai rappresentanti del Governo e confermato dalla Federazione, dovrà rappresentare un momento di crescita per l'intero Paese non solo dal punto di vista sportivo ma anche economico e di immagine. E la Sardegna non può non sfruttare l'occasione».
I RITARDI Nello specifico, la commissione tecnica della Figc che è chiamata a formare il dossier da presentare all'Uefa per la candidatura italiana (in concorrenza con Francia, Turchia e il duo Svezia-Norvegia) si è detta disposta ad accordare ancora una decina di giorni di tempo per la formalizzazione dei propositi che amministrazione comunale e Cagliari calcio hanno manifestato a proposito della risoluzione dei problemi legati all'attuale inadeguatezza dello stadio Sant'Elia.
Dopo la delibera della settimana scorsa (con la quale il Comune ha manifestato l'intenzione di inserire l'impianto sportivo nell'elenco del patrimonio disponibile e ha chiesto chiarimenti alla Regione circa i vincoli di destinazione d'uso dell'area interessata), l'amministrazione Floris è tornata a lavorare sull'ipotesi di cessione del diritto di superficie. In sostanza, si tratterebbe di fare proprio il progetto per la realizzazione della Karalis Arena (progettata dallo studio romano Manca di Villahermosa per conto del Cagliari calcio) e di produrre una variante urbanistica che consenta la demolizione e la realizzazione del nuovo stadio.
COSA FUNZIONA Nel frattempo, dalla riunione della Figc sono arrivate anche notizie positive: «Abbiamo raggiunto il massimo della valutazione per quel che riguarda le accomodation richieste dall'Uefa - dice Francesco Cicero - la vicinanza con un aeroporto dotato di ottime infrastrutture, la presenza di tanti alberghi di qualità sia nel capoluogo che nel circondario, la compatibilità dei campi da destinare agli allenamenti delle squadre impegnate nel girone eliminatorio (ne sono stati individuati sei, tutti omologati, a una distanza massima di venti chilometri dal capoluogo), la validità del sistema di trasporto e di circolazione ci hanno regalato un posto in prima fascia».
Circostanza che autorizza a tenere accesa la flebile fiammella dell'inserimento di Cagliari nel lotto delle città candidate.
ANTHONY MURONI

05/11/2009