La vicenda. Dopo il vertice con Floris, il patron rossoblù: mi va bene qualsiasi cosa, sono nelle mani del sindaco
Gli uffici dell'assessorato al Patrimonio hanno chiesto alla Regione le modifiche ai vincoli
Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it ¦
Verso la concessione. Lo stadio resterà pubblico. Scoppia la pace al vertice tra Cellino e Floris. Dopo un anno di tira e molla le parti si riavvicinano. Ma l'ipotesi dell'acquisto dell'area, sembra tramontata. In via Roma si lavora per una concessione di lunga durata dello stadio Sant'Elia al Cagliari. E l'area dovrebbe dunque rimanere pubblica. Il problema ora sono i tempi. Perchè la proprietà pubblica dell'area impone una gara europea per l'appalto di costruzione (o ristrutturazione) dello stadio, dilatando inevitabilmente i tempi per le lungaggini della burocrazia. Da qui lo scetticismo di molti. Situazione confusa. Perchè lunedì l'ufficio Espropriazioni del Patrimonio ha chiesto al Servizio Demanio regionale modifiche al vincolo di destinazione pubblica dell'area dello stadio.
IL PRESIDENTE rossoblù Massimo Cellino arriva al Comune poco prima delle 13 e lascia il palazzo dopo un'oretta di colloquio con il primo cittadino. Chi frequenta palazzo Bacaredda dice di averlo visto più disteso rispetto alle ultime visite. Anche Cellino sembra soddisfatto. «Non ho mai visto Floris tanto determinato a costruire lo stadio come questa volta», ammette il patròn rossoblù, «a questo punto per me va bene qualsiasi cosa: alienazione o concessione. Mi va bene tutto. E sono pronto», conclude, «a fornire tutta la documentazione necessaria. Sono nelle mani del sindaco». Poche parole anche da parte di Emilio Floris: «Non è più ora di parlare, ma di fare», sintetizza il primo cittadino. E lunedì è arrivata alla Regione la richiesta da parte del Comune di modifica dei vincoli di inalienabilità. La legge regionale (la numero 35 del 1995) allo stato attuale impone alla Ras di cedere a prezzo simbolico solo le aree con destinazione pubblica e in virtù di questa norma, l'alienazione sembra sfumare, salvo une tempestiva delibera ad hoc della Giunta Cappellacci. In caso di no di viale Trento la soluzione potrebbe essere la gara pubblica per la progettazione, la costruzione e la gestione del nuovo impianto e una concessione duratura. Possibile la soluzione del project financing già prevista nel piano trienneale delle opere pubbliche.
«Convenzione con il Cagliari» il caso approda in Regione
Proposta di Tocco ¦
¦ Il caso stadio Sant'Elia arriva anche alla Regione. «La soluzione più pratica e più concreta per risolvere la “questione stadio” è la stipula di una convenzione pluriennale tra il Comune e il Cagliari Calcio, per l’utilizzo dei terreni dove è prevista la realizzazione di questa importante struttura», dichiara Edoardo Tocco (PdL), nella doppia veste di consigliere regionale e consigliere comunale di Cagliari. «Le aree a ridosso dell’attuale stadio Sant’Elia», conclude Tocco, «hanno un’unica destinazione che è quella per la realizzazione di impianti sportivi per la cittadinanza, e la presenza di uno stadio omologato per manifestazioni internazionali, non potrà che essere il fiore all’occhiello della città sportiva e di quel particolare quartiere. Niente centri commerciali, quindi, nessuno spazio allo shopping, ma solo sport e cultura ».
Il dato
Tutte le ipotesi sulla sistemazione La trasformazione ¦
¦ Tre le soluzioni tecniche per la sistemazione dell'impianto: ristrutturazione e miglioramento funzionale, demolizione e realizzazione di un nuovo complesso destinato esclusivamente al calcio, oppure trasformazione sostanziale di tutto il comparto dopo una pianificazione attuativa che preveda anche strutture per attività amministrative.