Rassegna Stampa

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Cagliari, bigliettini di carta e un paio di scarpette rosse in piazza Garibaldi: “Fate attenzione qu

Fonte: web Vistanet Cagliari
28 novembre 2022

Cagliari, bigliettini di carta e un paio di scarpette rosse in piazza Garibaldi: “Fate attenzione quando qualcosa non va”

Volti "sfregiati" di rosso, simbolicamente, diverse le persone presenti, tra cui giovani e giovanissimi. Insieme, inoltre, a personaggi della cultura, come Jacopo Cullin, e dello sport, come Dalia Kaddari.



“Non l’ha uccisa il fuoco, l’ha uccisa l’amore. O quello che credeva fosse amore”. Inizia così, con la lettura di alcuni passi dell’antologia “L’ira di Venere” di Piergiorgio Pulixi, l’evento “Questo non è amore”, nella cagliaritana piazza Garibaldi. Un incontro fra la Polizia Scientifica la gente, con l’organizzazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, volto alla sensibilizzazione in occasione della giornata del 25 novembre contro la violenza sulle donne.

Volti “sfregiati” di rosso, simbolicamente, diverse le persone presenti, tra cui giovani e giovanissimi. Insieme, inoltre, a personaggi della cultura, come Jacopo Cullin, e dello sport, come Dalia Kaddari.

“Siamo qui per ribellarci”, il messaggio lanciato dalla piazza, senza palco, dalle forze dell’ordine e soprattutto dai giovani. Un pensiero, una domanda, una storia. Tutto raccontato su un foglio di carta, anonimo, scritto dai ragazzi dei licei Dettori ed Eleonora d’Arborea, con semplicità ma senza banalità.

111 donne uccise dai propri partner o ex. “Dobbiamo puntare alla vera parità di genere. Dobbiamo farlo informando”.

È la “ribellione della carta” in piazza Garibaldi. Le storie e i messaggi scritti su semplici fogli bianchi, raccolti dalla Questura, letti e condivisi con la gente. “Non siete sole”.


“Fate attenzione alle relazioni sane. Attenzione a ciò che ci chiede e facciamo una valutazione. Se qualcosa non va bene, diciamolo a chi ci vuole bene e a chi può aiutarci”, il monito rivolto a tutte e a tutti. “Spesso nelle vittime scatta un senso di colpa. Ma i centri di ascolto non hanno pregiudizi e e nella polizia potete trovare un confidente che vi sa ascoltare”.

“La famiglia è il primo nucleo che ci insegna a stare con gli altri. Noi dobbiamo rivolgerci ai bambini alle famiglie per stroncare definitivamente la violenza”, le parole della criminologa Roberta Bruzzone, presente via Skype all’evento cagliaritano.

“Le relazioni spesso iniziano come favole, tra attenzioni e regali da parte di chi vuole solo manipolare. Ma questo è un copione. Attenzione allora a quando tutto sembra troppo bello per essere vero”.

E ancora, “Altro segnale pericoloso è la fretta del matrimonio, di una convivenza o di un figlio. Datevi tempo e non abbiate fretta di concludere. State attenti, poi, a cogliere ogni tipo di controllo su amicizie, famiglie e relazioni. È il segnale di un soggetto pericoloso”.

“Se si intercetta qualcosa che non va, la vittima deve parlare ed è fondamentale che gli amici non la lascino sola e non perdano il contatto”.


“Far sentire l’altra persona come sbagliata e responsabile è sempre l’obiettivo di ogni manipolatore. Dobbiamo far sì che ci sia il sostegno da parte di amici e di uno specialista”.

Poi il messaggio finale della Bruzzone. “Ai ragazzi dico di fare attenzione. Fate sentire il vostro peso quando siete a conoscenza di atteggiamenti violenti di un ragazzo nei confronti della fidanzata. E alle ragazze dico che cambiare un ragazzo violento si può sola cambiando ragazzo”.

Tanti gli ospiti di diverse associazioni. Poi, nel corso della serata, un paio di scarpette rosse nella piazza Garibaldi. L’omaggio simbolico, segno della violenza e del pregiudizio sulle donne, donato dai centauri della 30esima Legione dei Legionari d’Italia Motocicle Club. Ragazzi delle forze dell’ordine, o simpatizzanti, che in questa giornata hanno voluto lanciare il loro messaggio di sensibilizzazione.