Rassegna Stampa

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100 anni per Tzia Ida, passione per tablet e tecnologia: “Un bel passatempo. Chissà se li avessi avu

Fonte: web Vistanet Cagliari
4 novembre 2022

100 anni per Tzia Ida, passione per tablet e tecnologia: “Un bel passatempo. Chissà se li avessi avuti ai miei tempi”


Cagliari festeggia la sua centenaria. "Non me li sento affatto. Auguro a tutti di arrivarci in salute e lucidità come ci sono arrivata io".


3 Novembre 2022 18:25 Gianmarco Cossu
Nel cuore l’emozione di ricordi lunghi un secolo. Nella mano il telefono o il tablet, per giocare o contattare il suo adorato nipote Marco. 100 anni per Tzia Ida Cosa, una bella torta e l’affetto immenso dei suoi cari a festeggiarla a dovere. “Sono nata il 2 novembre 1922, proprio pochi giorni dopo l’avvento del regime fascista”. Da Giba a Cagliari, il duro lavoro da infermiera per 30 anni, una famiglia tutta sulle sue spalle. “Prima dei miei due figli, ho cresciuto i miei fratelli quando mamma è morta di tubercolosi, malattia allora pericolosissima”.

Oggi Tzia Ida ricorda tutto e nella quotidianità sembra proprio non sentire i suoi anni. “Ho giusto qualche acciacco alle gambe, ma mi muovo in autonomia”. Negli anni ’40 la tragedia della guerra e delle bombe su Cagliari, come l’incursione del 28 febbraio 1943, a cui Tzia Ida, che lavorava al convitto “Arnaldo Mussolini” di via Nuoro, si è salvata miracolosamente insieme ai bambini dell’istituto.

Poi la sua vita dopo la guerra e il matrimonio. “Mi sono sposata in età matura per quel tempo. Avevo oltre 30 anni. E in quel periodo ho preso la patente. La mia prima macchina è stata una Fiat 600”.

Una donna, Tzia Ida, che ancora oggi conserva il suo spirito moderno, evoluto in una passione per tecnologia e tablet che usa in tutta autonomia. “Via Skype sento mio nipote Marco, che sta a Berlino per lavoro. Se non mi chiama lui, lo cerco io. La tecnologia? È un bel passatempo. Mi diverto a giocare a carte e a sudoku sul tablet. Chissà se lo avessi avuto ai miei tempi, quando andavo a scuola. Però non bisogna abusarne, ci deve essere un un equilibrio”.


Cagliari festeggia la sua centenaria. “Non me li sento affatto. Auguro a tutti di arrivarci in salute e lucidità come ci sono arrivata io”.