Il caso. Le compagnie contro l'affidamento della gestione dello spazio comunale
A breve arriverà anche il documento congiunto di altri gruppi artistici della città
Valentina Lo Bianco valentina.lobianco@epolis.sm ¦
Continua la querelle sulla questione Piccolo Auditorium. L'affidamento diretto alla Scuola d'arte Drammatica di Cagliari da parte dell'assessorato comunale alle Politiche Sociali, proprio non piace ad alcune compagnie che si occupano di cultura e spettacolo e che lamentano l'assenza di spazi pubblici deputati allo svolgimento di tali attività. Ma se fino ad oggi si trattava di parole, ora gli artisti in questione passano ai fatti con un documento inviato ieri alle istituzioni. Quello che proprio non piace è il cambiamento di prospettiva che il provvedimento comunale decreterebbe: «Con la delibera comunale del 1 ottobre, il Piccolo Auditorium passa da pubblico a privato, da teatro a scuola mediterranea delle arti sceniche, dando così un colpo di spugna a un passato e a una vecchia, ma grande intuizione politica, che lo ha portato a rivestire un ruolo di teatro a misura di cittadino, e soprattutto aperto a tutti gli artisti, piccoli, medi o grandi che siano» si legge nella nota trasmessa da Is Mascareddas, con la chiara intenzione di fare luce sul provvedimento “incriminato”. Il documento prosegue: «Per questo motivo riteniamo che solo una gestione tecnica al di sopra delle parti, di livello e qualificata, garantisca la pluralità di proposte, così com'è avvenuto in questi anni. Ma se questo tipo di gestione dovesse sembrare ormai superato, allora si abbia la responsabilità politica di definire le nuove linee guida per la gestione dei teatri, pubblici o privati, in sintonia con i modelli europei, i quali prevedono, di mandato in mandato, la messa in discussione del lavoro svolto e delle varie cariche, sia artistiche che tecniche ». Per adesso solo la compagnia di Monserrato ha presentato un'esplicita richiesta di chiarimenti attraverso la missiva. Ma non sarà l'ultima pare. Pronti a scendere sul fronte di guerra perché si chiariscano una volta per tutte le intenzioni sullo spazio di piazzetta Dettori ci sono anche l'Aquilone di Viviana, Spazio Danza, il Teatro del Sale che per voce di Aurora Simeone spiega: «Stiamo preparando un documento collettivo che via via trova l'adesione di altre compagnie, perché vogliamo capire la ragione per cui uno spazio pubblico debba essere gestito da privati». ¦