Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I Lions e i Rotary ricordano le vittime dei bombardamenti

Fonte: L'Unione Sarda
29 ottobre 2009

San Michele. Domenica cerimonia all'Albero della vita


Le parole scritte da Vittorino Fiori su L'Unione Sarda ricordano il sacrificio di tanti civili cagliaritani.
Come ogni anno i Lions e i Rotary club cagliaritani organizzano la commemorazione dei defunti ai piedi dell'Albero della vita. La cerimonia è fissata per domenica alle 10 e la messa sarà officiata da monsignor Gianfranco Zuncheddu, cappellano militare della Polizia. In piedi, davanti ai filari di cipressi, prenderanno posto le autorità e i rappresentanti delle associazioni d'arma e dei reduci, ognuna con il proprio labaro. Ultimo atto della cerimonia la preghiera per le vittime civili di guerra e la deposizione delle corone ai caduti. «L'Albero della vita», spiega Piero Loriga, medico e presidente del Lions Club Cagliari Host, «è un'opera realizzata assieme, nel 1984, dai Rotary e dai Lions per ricordare le vittime civili dei bombardamenti del 1943. Consiste in un monumento in ferro, ideato dall'artista Tore Pintus, sistemato nel cimitero di San Michele, dove centinaia di persone furono sepolte in fosse comuni».
L'UNIONE SARDA Nello stesso punto è riportato anche un commovente ricordo su pietra di quei giorni oscuri, pubblicato su L'Unione Sarda e scritto dal giornalista, scomparso di recente, Vittorino Fiori. Il 26 febbraio 1943 i bombardieri americani decollati da una base del nord Africa, avevano come obiettivo Palermo, occultata dalle nubi, per cui si diressero verso Cagliari. Diciassette fortezze volanti aggredirono nel primo pomeriggio la città, sganciando il loro carico di distruzione e morte sul porto, sulla stazione ferroviaria, sui quartieri di Stampace e Castello. Le vittime furono 73. Il 28 febbraio, domenica, la giornata limpida e soleggiata aveva indotto i cagliaritani a uscire dalle case, a recarsi a messa, a sostare in via Roma, anche per rendersi conto delle distruzioni del primo bombardamento. Alle 13 cinquanta bombardieri americani piombarono su Cagliari in due ondate successive. L'obiettivo era distruggere il porto e i navigli, poiché la ricognizione aveva stabilito che i danni del precedente bombardamento erano stati parziali. La sorpresa fu totale, non vi fu alcun allarme.
IL SACRIFICIO DELLA CITTÀ Oltre al porto fu nuovamente colpita la stazione ferroviaria, via Roma (dove i cittadini cercarono inutile riparo sotto i portici), Stampace, il Bastione (nella passeggiata coperta erano sistemate le truppe tedesche) e la zona delle caserme. L'incursione fu violentissima e provocò centinaia di vittime. «Oggi», commenta Loriga, «i rami dell'Albero della vita, resi ancor più spettrali dal loro colore e più drammatici perché ricavati dalle traversine dei palazzi distrutti dai bombardamenti, ricordano l'immane sacrificio della città». Le foglie rifiorenti testimoniano invece la rinascita verso orizzonti di pace e progresso civile.
PAOLO LOCHE

29/10/2009