Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Protesta dei precari, caos e tensione in via Roma

Fonte: L'Unione Sarda
28 ottobre 2009

Municipio



Caos e tensione alle stelle ieri sera davanti al Municipio: alle 19 una sessantina di precari del Comune ha allestito una tendopoli sotto i portici e ha cinto d'assedio l'ingresso del palazzo. Tre lavoratori si sono addirittura arrampicati in cima al cancello e sono rimasti aggrappati ai ferri per ore. «Basta! - hanno urlato - Resteremo qui ad oltranza perché siamo stufi di vivere nella precarietà. Vogliamo essere stabilizzati subito».
Protagonisti dell'azione di protesta tre cagliaritani: Anna Concas (53 anni), Sergio Gervasi (48) ed Enrico Bernardi (59 anni), quest'ultimo non nuovo ad iniziative del genere. Il blitz ha attirato immediatamente l'attenzione di decine di passanti e nel giro di pochi minuti sotto i portici si è formato un capannello di curiosi. Gli automobilisti rallentavano per cercare di capire cosa stesse succedendo e il traffico è andato in tilt. Sul posto sono sopraggiunti carabinieri, poliziotti, vigili del fuoco e volontari del 118 con un'ambulanza. Il traffico ha subito forti rallentamenti per oltre due ore. Ma ogni tentativo di convincere il terzetto a scendere a terra si è rivelato vano. «Il problema - ha spiegato Luca Locci, sindacalista della Cgil che segue la vertenza - è che questi lavoratori sono esasperati perché il Comune di Cagliari a differenza di altri dell'hinterland non si è mai attivato seriamente per stabilizzarli».
«Lavoro dal '92 - ha spiegato Antonello Vinci, 42 anni - ho una moglie e due figli da mantenere e non ce la faccio più a vivere nell'incertezza». «Siamo stufi di aspettare - si è sfogata Luisa Argiolas, 59 anni, magazziniera dei mercati civici - È inaccettabile che alla mia età debba ancora fare chiasso per un posto di lavoro sicuro». Furiosi anche Pierpaolo Aresu (42 anni) e Anna Concas (53). «Attendo di essere stabilizzata dal lontano 1984 - ha detto quest'ultima prima di mettersi a scalare l'inferriata - Ci hanno fatto sempre mille promesse, ma non è mai cambiato nulla. Ci sentiamo presi in giro». (p.l.)

28/10/2009