Rassegna Stampa

Il Sardegna

Stadio, Giunta nel caos e vincoli: dalla vendita i soldi per Sant'Elia

Fonte: Il Sardegna
27 ottobre 2009

Comune. La delibera passa non senza ostacoli: dall'alienazione i fondi per riqualificare il quartiere

I paletti dell'assessore Lorrai: il Cagliarisi impegni a giocare nel nuovo impianto in ogni caso

Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it ¦

Dall'alienazione dello stadio, i fondi per la riqualificazione di Sant'Elia. E' la soluzione ipotizzata dal Comune per superare il vincolo di uso pubblico sullo stadio, imposto dalla Regione nel 1961. Lo stadio sarà assegnato tramite gara pubblica, ma prima il Cagliari dovrà impegnarsi a giocare le partite in casa nel nuovo impianto in arrivo, anche in caso di non aggiudicazione. Sono le regole contenute nell'emendamento di 8 pagine voluto dall'assessore ai Lavori pubblici Raffaele Lorrai, basati sulla relazione stilata in due settimane da sei dirigenti comunali, coordinati proprio da Lorrai.
E DOPO anni di inerzia, per la partita sul nuovo stadio c'è il fischio d'inizio. La giunta ha votato una delibera che da il via ufficiale alla trattativa. Il Comune prima di cedere l'impianto, (possibilità ancora «da verificare ») deve risolvere due questioni. E ieri ha dato ufficialmente mandato all'assessorato al Patrimonio per inserire lo stadio Sant'Elia nel piano di dismissione del patrimonio disponibile e trattare con la Regione per superare i vincoli restituzione e uso pubblico. Ma l'assessore Lorrai ha fissato le condizioni: la costituzione di un diritto di superficie a tempo determinato per costruire un nuovo impianto conforme ai parametri Figc e Uefa (utilizzabile anche per grandi eventi e all'interno di un quadro finanziario favorevole al Comune) e l'assegnazione al Cagliari degli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria. Poi. La restituzione al Comune dell'impianto in piena efficienza alla cessazione della concessione, la disponibilità a titolo gratuito del Comune per un congruo numero di manifestazioni di proprio interesse la soluzione dei contenziosi (canoni non pagati). Infine l'autorizzazione alla realizzazione delle volumetrie esclusivamente destinate all'impianto sportivo, con rinuncia a quelle residue. La relazione ha quantificato anche il valore dello stadio e del sedime (29 milioni e 500 mila euro) e delle aree di pertinenza (7 milioni), mentre il valore delle aree in caso di demolizione è pari a 60 milioni di euro. A prescindere dal tipo di intervento deciso di effettuare (adeguamento funzionale, ristrutturazione o demolizione e ricostruzione) si dovrà procedere con gara pubblica. Indispensabile però trovare l'intesa con la Regione per superare il vincolo di uso pubblico: una soluzione potrebbe essere quella di destinare i fondi alla riqualificazione di Sant'Elia. Tre le ipotesi: la prima quella della ristrutturazione e miglioramento funzionale, la demolizione e realizzazione di un nuovo impianto solo pe il calcio, oppure la trasformazione di tutto il comparto anche per strutture amministrative e commerciali. Sarà poi compito dell'agenzia del Territorio determinare il valore dello stadio. Mentre per la gara, è indispensabile l'impegno formale del Cagliari di utilizzare il nuovo stadio (e non altri) per la disputa delle gare interne di campionato, qualunque sia l'aggiudicatario.


Esposto alla Corte dei Conti «Un doppio danno erariale»

Terza chiamata ¦
¦ Oggi l'ex consigliere comunale e regionale Carlo Dore presenta alla Corte dei Conti il terzo esposto sullo stadio Sant'Elia. Dore ha ravvisato un danno erariale già verificato e uno in fieri. Per quanto riguarda il primo, accusa la società rossoblù di non aver provveduto alla manutenzione dello stadio e il Comune di non aver vigilato adeguatamente. Mentre il danno in fieri sarebbe quello all'orizzonte con l'ipotesi di cessione ad un privato per la demolizione. «Tenuto conto », scrive Dore, «che il Sant’Elia è stato costruito nel 1969-70 ed è stato completamente ristrutturato nel 1990 in vista dei mondiali di calcio con la spesa di 30 miliardi di lire e che, nel 2004, è stato sottoposto a spese del Comune a importanti lavori di messa in sicurezza con il costo di 1 milione di euro, deve seriamente dubitarsi che lo stato di degrado sia tale da sconsigliarne il recupero ». In attesa l'incontro con la Regione, Floris aspetta un nuovo progetto da Cellino su parcheggi e dati tecnici.