Rassegna Stampa

web Castedduonline.it

E’ scontro sulle mascherine a scuola, scintille sull’obbligo fino all’ultimo giorno

Fonte: web Castedduonline.it
18 maggio 2022

E’ scontro sulle mascherine a scuola, scintille sull’obbligo fino all’ultimo giorno

La Lega torna all’attacco per chiedere di eliminarle, sottolineando che con 30 gradi è una tortura per i bambini e i ragazzi. Ma il ministro Speranza non lascia margini: “Decide la scienza”. Una scelta che sa un po’ di ipocrisia, visto che, a parte i mezzi pubblici, la mascherina è sparita ovunque.

 

L’ultimo scampolo di anno scolastico è diventato il terreno di scontro politico, e non solo, sul brandello residuo di restrizioni sopravvissute al liberi tutti di qualche settimana fa. Ragazzi e bambini, scuole dell’infanzia a parte, non hanno vie di fuga: devono indossare le mascherine Ffp2 a scuola per tutta la durata delle lezioni, anche quando sono seduti fermi e immobili nei banchi lontani e distanziati. Un’ipocrisia non da poco, visto che, a parte i mezzi pubblici, in nessun posto continua a essere obbligatorio indossarle: non nei negozi né nei centri commerciali o al ristorante. La polemica è esplosa con l’esplodere dell’estate, 30 gradi e passa e aule fornaci in cui è impossibile respirare. Ad aprire il vespaio è stata la Lega con il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso e il leader della Lega Matteo Salvini. Per Sasso, anch’egli leghista, eliminare l’obbligo sarebbe “una misura di buon senso per l’ultima parte dell’anno scolastico”. E Salvini rincara la dose: “Più di 30 gradi in classe e obbligo di mascherina per ore anche seduti al banco? Non ha senso, cambiamo questa regola inutilmente punitiva”.  “Non è una questione politica”, decide la scienza, replica il ministro della Salute Roberto Speranza.  Sono valutazioni “che deve fare la nostra comunità scientifica, non sono mai state scelte politiche, sono scelte tecniche che vanno valutate in quanto tali”, replica Speranza.


Sullo sfondo, il solito scontro fra virologi. Per Matteo Bassetti “non è una decisione scientifica, rimaniamo l’unico Paese o uno dei pochi con l’obbligo a scuola”. Secondo Fabrizio Pregliasco “Bisogna pianificare per poi non trovarci in difficoltà, preparandoci allo scenario peggiore con 200mila casi di covid al giorni in autunno”.