Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

A Sinnai l'ultimo saluto a Fabio Maria Crivelli

Fonte: L'Unione Sarda
27 ottobre 2009

Ieri i funerali dello storico direttore dell'Unione, scomparso sabato notte a 88 anni



Un mazzo di rose rosse sopra la bara di legno chiaro. Niente corone né eccessi. È stato un funerale sobrio, come i fatti senza opinioni, quello di Fabio Maria Crivelli, direttore storico de l'Unione scomparso la notte tra sabato e domenica a 88 anni.
Ad assistere alla funzione celebrata da don Giovanni Abis, parroco della chiesa di Santa Barbara, a Sinnai, c'erano i suoi figli Gian Andrea, Pier Luigi, Silvia e Massimo, i nipoti, i pronipoti. C'erano i giornalisti cresciuti alla sua scuola, quella dell'autorevolezza e del rigore, c'erano vecchi poligrafici. C'erano l'editore, Sergio Zuncheddu, ed i più alti dirigenti del quotidiano che ha governato per 25 anni e del quale è stato apprezzato e lucido editorialista sino a quando le forze glielo hanno consentito, cioè sino al 16 aprile scorso. E c'erano alcuni politici, categoria con cui aveva sempre mantenuto una rispettosa distanza. Tra loro il sindaco Emilio Floris e il suo predecessore Mariano Delogu, che da studente universitario fece il cronista di giudiziaria proprio sotto la direzione di Crivelli.
Al termine della messa, la processione a piedi verso il cimitero del paese, dove la salma è stata tumulata.
Con la morte di Fabio Maria Crivelli scompare un pezzo di storia dell'Isola. Un uomo retto che passò due anni in un lager perché rifiutò di passare con Salò, un uomo che governò il giornale per un quarto di secolo negli anni del boom economico, dello scudetto del Cagliari, dei sequestri di persona. E lo governò sempre dando le spalle al potere e guardando in faccia i lettori, i suoi unici referenti.

27/10/2009