Rassegna Stampa

Il Sardegna

Weekend decisivo per lo stadio Regione e Cellino vicini all'intesa

Fonte: Il Sardegna
26 ottobre 2009

Sant'Elia. Lunedì la giornata decisiva dopo il nulla di fatto in Giunta, attesa per il provvedimento di via libera

Possibile un accordo di programma a tre.Tra le ipotesi la concessione e la ristrutturazione

Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it ¦

Nulla di fatto in giunta. La delibera del Patrimonio che darà il via alla demolizione dello stadio sarà votata lunedì, dopo che tutti gli assessori avranno esaminato il contenuto della relazione dei tecnici comunali (redatta dai dirigenti Paolo Zoccheddu, Mario Mossa e Mario Chillotti). Quattro le ipotesi: vendita, concessione, demolizione o ristrutturazione. Tre saranno scartate. E si fa strada la possibilità di un accordo di programma tra il Cagliari calcio, il Comune e la Regione. I tempi stringono perchè la Figc chiede la documentazione (interlocutori, progetto e fondi) entro il 30 ottobre. E non è escluso nel week and un faccia a faccia decisivo tra il patròn rossoblù Massimo Cellino e il primo cittadino Emilio Floris.
MA, SULLA questione stadio, c'è stato un rallentamento improvviso. Ieri doveva essere il gran giorno, ma la giunta, dopo qualche momento di tensione, ha deciso per il rinvio e convocato una seduta ad hoc per lunedì alle 17. All'ordine del giorno c'era la delibera sulla trattativa con la Regione per la rimozione del vincolo sull'uso pubblico e l'inserimento dello stadio Sant'Elia (e delle strette pertinenze) nel patrimonio dei beni disponibili: passaggio indispensabile per l'alienazione. In allegato la relazione che contiene la traccia del percorso deciso dal Comune per venire incontro alla richiesta del Cagliari (l'acquisto dell'area per la “rigenerazione” dell'impianto e cioè la demolizione totale e la costruzio ne, a spese di viale La Playa, di uno stadio nuovo da 30 mila posti e all'altezza degli standard Uefa).
SI CERCA dunque una soluzione. C'è l'ipotesi della cessione, ma il prezzo (si parla di oltre 50 milioni di euro) potrebbe essere al di fuori della portata di Cellino che dovrebbe farsi carico anche della demolizione della costruzione del nuovo impianto. Un'altra soluzione potrebbe essere quella della concessione e al momento sembra la più praticabile. In discussione anche l'ipotesi della demolizione o della ristrutturazione. Al Comune sanno bene che i tempi stringono. Entro il 30 ottobre la Figc richiede precisa documentazione sullo stadio: vuol sapere chi lo farà, in quanto tempo e con quali soldi. La Federazione ha ribadito la neutralità rispetto al dilemma demolizione- ristrutturazione: è sufficiente che lo stadio risponda ai requisiti Uefa. E l'ipotesi che si fa strada è quella di un accordo di programma che coinvolga, oltre al Cagliari e al Comune, anche la Regione: l'ente che nel 1961 ha concesso l'area al Comune per costruire quello che Riva chiama “l'Olimpico della Sardegna”. Una sorta di project financing: la Rgione darebbe l'assenso ad una concessione dell'area al Cagliari che potrebbe pagarsi la costruzione del nuovo stadio. Il bomber dello scudetto, assieme ad alcuni consiglieri comunali (di opposizione e del gruppo misto) si è sempre detto contrario alla possibilità che l'Isola perda l'unico impianto pubblico in grado di ospitare le manifestazioni (non solo calcistiche) internazionali più importanti. ¦


Esposto alla Corte dei Conti sulla mancata manutenzione

L'ex consigliere ¦
¦ Un esposto alla Corte dei Conti. L'ex consigliere regionale Carlo Dore non molla. E decide di presentare alla Magistratura contabile un nuovo esposto. «La convenzione che dava il Sant'Elia al Cagliari descriveva minuziosamente gli interventi di manutenzione ordinaria a carico del gestore», accusa Dore, «se lo stadio oggi è davvero da demolire vuol dire che le manutenzioni non sono state fatte e che nessuno ha vigilato. A mali estremi, estremi rimedi. Chi ha ridotto così lo stadio? Qualcuno», conclude, «ne dovrà rispondere». Dore sottolinea il grave danno erariale che si verrebbe a creare con la demolizione di un impianto di grande valore patrimoniale. «Un bene così si recupera e non lo si demolisce», aggiunge, «il Sant'Elia, costruito negli anni '70 è stato ristrutturato nei mondiali. Palermo, Firenze e Bologna potranno ospitare le gare di Euro 2016 con stadi costruiti nel dopoguerra ».