DOMENICA, 25 OTTOBRE 2009
Pagina 2 - Cagliari
Milia ha tagliato il contributo di 840 mila euro: «Non ci hanno coinvolto nelle decisioni»
MAURO LISSIA
CAGLIARI. Quattro giornate di sciopero generale, la seconda data dell’Elisir d’amore cancellata, il sovrintendente Maurizio Pietrantonio sott’accusa a causa del bilancio 2009, annunciato in rosso di due milioni. Ma soprattutto uno scontro politico che sta per infiammare il teatro lirico, da una parte l’amministrazione comunale capeggiata dal sindaco-presidente Emilio Floris, dall’altra il presidente della Provincia che dopo appena un anno ha ritirato il contributo di 840 mila euro lasciando in bolletta la fabbrica musicale di via Sant’Alenixedda. In cassa manca il milione e 700 mila euro assicurato dalla Provincia nel patto firmato due anni fa, senza quei soldi Pietrantonio dovrà rivedere i programmi. Ma perchè la Provincia si è ritirata? A chiederlo è Gianluca Grosso, consigliere provinciale del Pdl: «Abbiamo presentato una mozione urgente, non si riesce a comprendere che cosa sia accaduto». Maurizio Porcelli, rappresentante del comune nel cda, è perplesso: «L’accordo era per tre anni, fino a venti giorni fa nei libretti di sala c’era ancora il logo della Provincia. Senza quei soldi, previsti in bilancio e mai arrivati, è un problema». La risposta di Milia è lapidaria: «Perchè abbiamo chiuso il rapporto? Perchè non siamo stati invitati a nominare il nostro rappresentante nel consiglio di amministrazione e avremmo voluto dire la nostra sul decentramento della programmazione artistica, visto che rappresentiamo il territorio». La replica di Porcelli: «In base allo statuto la nomina era automatica. E’ la Provincia a doverci comunicare il nome, il cda può solo prenderne atto».
Scarse le possibilità di recupero: «Le tranche 2008 e 2009 del contributo non sono state previste nel bilancio - taglia corto Milia - comunque vediamo se c’è la volontà di aprire un tavolo per ridiscutere tutto, noi siamo qui». Loro sono lì e il teatro deve fare i conti col primo sciopero programmato per martedì prossimo e con la fantastica eredità lasciata da Mauro Meli, perdite per 26 milioni di euro ridotte dalla gestione Pietrantonio-Caldo a 20 in sei anni: «Non solo - aggiungono i sindacati - perchè ci risultano sprechi, assunzioni clientelari e prestazioni straordinarie del personale abbastanza inspiegabili». Un bel buco nei conti che il piano di rientro proposto dal sovrintendente non basterebbe a riempire: «Pietrantonio parla di contributi straordinari per un milione e 200 mila euro da Regione e Comune, più risparmi per 300 mila euro e 500 mila euro da portare a disavanzo - avverte Giuseppe Nonnis della Cgil - ma della cifra più grossa non esiste certezza, chi ha detto che arriveranno quei soldi?». Sulla stessa linea Annalisa Pittiu della Cisl: «Fino a luglio era tutto a posto, conti in pareggio e via - spiega la sindacalista - poi è arrivato il fulmine a ciel sereno ed ora solo un piano di rientro tutto da verificare». Porcelli aggiunge al conto il taglio di Abbado e orchestra, poi il venti per cento in meno sui cachet della Boheme programmata a dicembre. Malgrado tutto un pacchetto di quattro scioperi ha l’aria di essere una risposta dura, troppo dura considerate le vicende passate. Dov’erano i sindacati quando Meli indebitava il teatro per decenni? «Sì, mi sembra un azzardo - è il parere di Felice Todde, il musicologo in Cda come rappresentante della Regione - e questi scioperi mi sembrano intempestivi. Prima bisognava chiarire bene le cose con l’organo amministrativo e col sovrintendente». Si mormora che Pietrantonio voglia sporgere querele, mentre da più parti piovono richieste di spiegazioni sull’uso del personale a termine: l’ex assessore comunale Angelo Vargiu, sistemato in teatro per volontà del sindaco, era capo del personale ed è stato dirottato sull’ufficio marketing. Per gli uffici circolano segretarie di origine e attitudini incerte, giovani stagisti, impiegati piovuti d’improvviso malgrado i conti non consentano atti di generosità. Un viavai cui Graziano Milia dedica uno spruzzo di vetriolo: «Forse la Provincia non è gradita in teatro perchè qualcuno vuole gestire da sè questo giro...». Così, tanto per evitare polemiche.