Pirri. Durante l'assemblea convocata a un anno dall'alluvione sono emerse le proposte per la ex frazione
Attraverso una variazione al bilancio di previsione, il Comune metterà un milione di euro a disposizione degli interventi per il risanamento idrogeologico di Pirri: lo ha annunciato il presidente della municipalità Tonio Melis durante l'incontro organizzato dal Comitato contro il dissesto idrogeologico di Pirri a un anno dall'alluvione. «Ho parlato con il sindaco che mi ha dato la disponibilità», ha annunciato Melis durante l'incontro, «ora attendiamo che la variazione venga approvata».
LE PRIORITÀ La Municipalità chiede che le risorse siano spese per due interventi ritenuti prioritari: l'adeguamento del collettore 47 di via Italia (nel tratto da piazza Italia fino al canale di Terramaini) e del 56 di via Balilla (da via Dandolo verso via Socrate). È altrettanto urgente, ha ricordato Melis, la realizzazione del collettore 70, che serve a raccogliere le acque provenienti dalla zona di Barracca Manna e via Stamira riversandole nel canale di Terramaini e alleggerendo l'attuale sistema di smaltimento. L'opera rientra nel terzo lotto da 6,5 milioni di euro, per il quale sarebbero già disponibili i due milioni stanziati dalla giunta regionale il 13 ottobre. L'assessore alla Pianificazione dei servizi Gianni Giagoni ha ricordato che in Consiglio regionale è stato presentato un emendamento alla Finanziaria per ottenere le risorse necessarie a completare i primi tre lotti di lavori, che nel frattempo si sta intervenendo sulla rete di smaltimento e che fino a oggi sono state pulite 1.400 caditoie.
LE PROTESTE La mancanza di risorse per completare gli interventi ha scatenato ancora una volta la rabbia degli abitanti: molti di loro hanno avuto danni alla casa e hanno perso i mobili, come Maria Sanna, che abita in via Confalonieri, e Rita Ligas, anche lei residente nella zona di via Sinnai, che ha perso anche l'auto. Numerose le segnalazioni: «In via Pesce l'acqua piovana non riesce a defluire perché oltre alle caditoie manca pure uno sbocco naturale», ha lamentato un residente, Giampaolo Cara. Stesso problema in via Spada. Proteste anche dagli abitanti di Barracca Manna, dove oltre alle caditoie mancano anche le strade.
NICOLA PERROTTI
24/10/2009