Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Danzano al Civico i costumi del Balletto di Lelle Serra

Fonte: L'Unione Sarda
26 ottobre 2009

La mostra Cagliari, 35 anni di storia



Silenzio! Entriamo nel mondo della danza in punta di piedi. Solo si ode il fruscio delle stoffe: tulle, scintilla e raso, ma anche taffettà, cotone, panno, velluto, gobelin, ornati di pizzi, di fiocchi e di fiori. Spenti oramai i riflettori, i tessuti riprendono vita e, usciti dai bauli e dagli armadi, gli abiti di scena, ideati e creati da Lelle Serra, diventano i protagonisti di Costumi in danza , la mostra visitabile al Teatro Civico di Castello fino al 17 novembre. Organizzata dall'Associazione Culturale Il balletto di Cagliari,l'esposizione vuole celebrare i 35 anni di attività della scuola Artedanza e dell'associazione che, dal 1996 al 1998, ha allestito all'Anfiteatro Romano di Cagliari i Galà "Notte di Stelle".
Ben otto i balletti ricostruiti, con un allestimento che ne evoca, scenograficamente, l'atmosfera magica e incantata, quasi da fiaba. A indicarci il percorso, lungo le ripide scale del Teatro, certo ambientazione ideale per questa mostra, sono le pattinatrici di Les Patineurs , un divertimento coreografico messo in scena al Teatro Lirico di Cagliari nel 2006. Sono loro ad introdurci davanti a La classe di danza . La scena, tratta dal balletto Gaietè Parisienne , vuole essere un omaggio all'omonimo dipinto di Edgar Degas. Leggeri e vaporosi come le pennellate impressioniste, i tutù, indossati dalle silhouettes bianche, realizzate per la mostra da Katia Cianchi, ci raccontano, con garbo e delicatezza, un momento della lezione di danza. Studiatissimi i gesti e gli atteggiamenti delle ballerine: impalpabile nuvola di tulle, una fanciulla si esercita alla sbarra, mentre l'altra, vezzosa davanti allo specchio, si accomoda il nastro fra i capelli. Squilli di tromba e rulli di tamburo e, all'incalzante ritmo della marcia di Radetzky, avanzano danzando il cavallino e il domatore dell'International Cirus, il balletto con il quale, il 30 giugno 1981, il Teatro Massimo chiuse i battenti. Ma ora lo spettacolo continua. Ecco, disposti come in una coreografia, l'acrobata, la contorsionista, i pagliacci, realizzati con una tale precisione filologica e ricchezza di dettagli che lo scintillio dei colori riesce a comunicarci l'atmosfera festosa dello spettacolo. E proprio per la realizzazione dei costumi dei giocolieri, Lelle Serra svela di aver utilizzato delle preziose stoffe giapponesi dell'Ottocento. Pliè, pirouette. Sfilano, una dopo l'altra, le tenute sportive di Sport a la Belle Epoque , seguite dagli abiti barocchi de Le quattro stagioni. Entriamo ora all'interno de La bottega fantastica dove, al solo gesto del giocattolaio, le bambole, ora ferme nell'armadio, inizieranno a danzare. Un lavoro che richiede sensibilità, passione per il mestiere, curiosità, cultura e grande creatività. Quella "fantasiosa perfezione", scrive Alessandra Menesini, che Lelle Serra raggiunge nei cappellini e nelle acconciature. Basterebbe osservare i copricapo orientali e le lunghe trecce di Danze popolari dei paesi dell'Est o i berretti militari di Il ballo dei Cadetti . Scendono le luci. Sulla scena, solo il passo scivolato degli angeli del Natale. Riposti i costumi nel baule, aspettiamo ora che la musica ricominci a suonare.
MARZIA MARINO

25/10/2009