Roghi tossici a Mulinu Becciu, inizia il processo: "Disastro ambientale”
CAGLIARI. I roghi tossici per anni hanno appestato l'aria di Mulinu Becciu e quartieri limitrofi. Fuochi accesi nel campo rom lungo la 554, sulla collina di fronte alla Motorizzazione. Servivano per far sparire rifiuti, che arrivavano da numerose attività in teoria regolari, e ricavare il rame. Un traffico illecito di rifiuti che per la Procura, che lo aveva interrotto grazie all'intervento di Noe e polizia provinciale, aveva generato un disastro ambientale. E con questa accusa, che per la prima volta viene mossa per inquinamento nel territorio di Cagliari, domani inizia il processo contro otto nove imputati. Dovranno rispondere anche di abbandono, raccolta, gestione illeciti di rifiuti, anche speciali e pericolosi. In quel campo +è stato trovato di tutto: pneumatici, elettrodomestici, prodotti tessili, fusti con olio esausto, veicoli e loro parti, detriti da edilizia, bombole di gas, rifiuti organici, carcasse di animali in via di decomposizione, apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso. Tutto materiale utile per alimentare le fiamme che, sprigionando un denso fumo nero, costringevano i residenti della zona a vivere con le finestre chiuse.
In aula si è costituito parte civile il Gruppo di intervento giuridico, come il proprietario dei terreni che erano stati occupati abusivamente con roulotte e mezzi dei rom. Non saranno in aula invece il Comune di Cagliari e La Regione, che si sono disinteressati del processo penale