Il caso. Dopo l'attacco dei sindacati, che hanno proclamato quattro giorni di sciopero
Floris: «Per cinque anni ha assicurato bilanci in pareggio»
«Sovrintendente e dirigenza hanno accresciuto occupazione, qualità e quantità di produzioni e numero di spettatori».
I sindacati, nessuno escluso, li accusano di «incapacità di prendere decisioni per la salvaguardia dei lavoratori e della vita stessa del teatro». E confermano le quattro giornate di sciopero proclamate giovedì, la prima delle quali per domani, replica dell'Elisir d'amore di Michele Mirabella. Ma il sindaco e il consiglio di amministrazione difendono il sovrintendente e la dirigenza della Fondazione teatro lirico «che, per cinque anni consecutivi, hanno assicurato bilanci in pareggio nonostante minori contributi».
«GIUDIZI LESIVI» In una nota diffusa ieri mattina, Emilio Floris (presidente della Fondazione) e gli altri sei esponenti del cda contestano «contenuto e toni del documento, in cui si esprimono giudizi lesivi della professionalità di quanti, in questi anni, nonostante lo stato di crisi che investe il mondo delle Fondazioni Liriche, hanno lavorato e continuano a lavorare per dare prospettive certe ai dipendenti del Teatro». Non solo, per presidente e consiglio «sovrintendente e dirigenza hanno accresciuto livelli occupazionali, qualità e quantità di produzioni artistiche e numero di spettatori».
I DEBITI Tutto questo non cancella le preoccupazioni per la situazione delle casse della Fondazione: 25,5 milioni di debito patrimoniale certificato al 20 ottobre e circa due milioni di passivo di bilancio. A causare maggiore apprensione è la mancanza dei sei milioni di euro di Regione, Comune e Provincia. Ma se i primi due (3 milioni la Regione, 2 il Comune) hanno le erogazioni bloccate perché non hanno rispettato il patto di stabilità, per l'ente di viale Ciusa la situazione è diversa.
LA RETROMARCIA Dopo aver deliberato, nel 2007, l'ingresso nella Fondazione, la Provincia di recente ha deciso di uscirne senza mai versare gli 840 mila euro di contributi pattuiti (in bilancio mancano anche quelli del 2007) né nominare un consigliere di amministrazione. È, al momento, il problema principale giacché era stato proprio l'ingresso di viale Ciusa a compensare in parte i costanti tagli del ministero al Fondo unico per lo spettacolo, consentendo di interrompere le frequenti richieste di contributi straordinari che finivano spesso per gravare sul Comune.
LE AZIONI DI PIETRANTONIO Per questo il sovrintendente Maurizio Pietrantonio ha comunicato ai sindacati che sta facendo di tutto per recuperare, con l'obiettivo di chiudere il bilancio in pareggio, l'apporto della Provincia, il cui ritorno «eliminerebbe ogni preoccupazione residua». Ma sa che è improbabile, per questo ha chiesto un contributo straordinario di 1,2 milioni di euro a Regione e Comune. Anche il presidente e il consiglio d'amministrazione ribadiscono «di essere fortemente impegnati con azioni concrete e immediate volte al recupero dell'eventuale perdita d'esercizio del 2009». Per Cagliari non sarà facile giustificare un contributo così consistente alla Fondazione alla luce della crisi economica. (f. ma.)
26/10/2009