Shoah, Truzzu ricorda Doro Levi: “Salvò il nostro Anfiteatro romano”
Il sindaco di Cagliari in occasione della Giornata della Memoria: "Doro Levi avrà, per
Riportare l’attenzione di tutti a quanto accaduto tra il 1939 e il 1945 e riaffermare l’importanza di ricordare milioni di vittime dell’olocausto. “È un dovere che l’amministrazione comunale di Cagliari continua a compiere”. Ma sopratutto, ha scandito il sindaco Paolo Truzzu, “la Giornata della Memoria rappresenta un momento di riflessione per tutti. Un diritto in particolare per i più giovani, affinché simili eventi non si ripetano mai più”.
Istituita dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2005, in occasione del sessantesimo anniversario dalla liberazione dei campi di concentramento nazisti, e celebrata in tutto il mondo il 27 gennaio di ogni anno, secondo la Legge 211/2000, l’Italia oggi commemora tutti gli italiani, ebrei, apolidi, massoni, testimoni di Geova e omosessuali, che sono stati uccisi, deportati e imprigionati. Tutti coloro i quali si sono opposti alla “soluzione finale”, mettendo a rischio o perso la propria vita.
Inoltre, la stessa norma ricorda e condanna le leggi razziali. Le stesse che nel 1938 costrinsero Doro Levi, professore ordinario all’Università di Cagliari in Archeologia e Storia dell’arte greca e romana, a lasciare il Capoluogo sardo nel 1938, alla volta degli Stati Uniti d’America, dopo soli tre anni in cui tenne anche la direzione della Soprintendenza della Sardegna.
Al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, questa mattina l’intitolazione dello spazio di ingresso a, a causa delle Leggi razziali.
“La città ha un debito con Doro Levi che, nel secondo dopoguerra, salvò e rese fruibile il nostro Anfiteatro romano”, ha detto il primo cittadino, ricordando una figura importante per il capoluogo sardo, legata a una pagina buia della Storia contemporanea italiana.
Nel 1935 Teodoro Levi, infatti, divenne professore ordinario all’Università di Cagliari in Archeologia e Storia dell’arte greca e romana, disciplina nella quale aveva ottenuto la libera docenza quattro anni prima. Ma l’esperienza cagliaritana finì appena tre anni dopo, nel 1938, quando Doro Levi, in quanto ebreo, fu rimosso dalla posizione accademica in applicazione delle Leggi razziali fasciste. Emigrò negli Stati Uniti dove, a Princeton, negli anni dal 1938 al 1945, fu accolto come membro dell’Institute for Advanced Studies. Finita la guerra, tornò in Italia nel 1946.
“La memoria – ha ribadito – è questo: ricordare chi siamo, ricordare la nostra identità e guardare al futuro. Doro Levi avrà, per Cagliari e i suoi cittadini, lo spazio che davvero merita”. Col sindaco, Francesco Muscolino e l’archeologa Maria Antonietta Mongiu, rispettivamente direttore e componente CdA Museo Archeologico, la professoressa Maria Del Zompo, già rettrice dell’Università cittadina e il prefetto Gianfranco Tomao.
Sempre questa mattina di giovedì 27 gennaio 2022, la Città Metropolitana e la Prefettura di Cagliari hanno organizzato un evento commemorativo al Palazzo Regio, durante il quale sono state consegnate le medaglie concesse con decreto dal Presidente della Repubblica, in memoria dei cittadini italiani costretti al lavoro forzato nei campi nazisti. In diretta streaming, premiati anche gli studenti della 3C dell’Istituto Comprensivo Statale “Santa Caterina”, vincitrice del concorso nazionale bandito dal Miur “I giovani ricordano la Shoah”. Presenti: il prefetto Tomao, il vicesindaco metropolitano Roberto Mura, la vicepresidente della Giunta regionale Alessandra Zedda, l’arcivescovo di Cagliari monsignor Giuseppe Baturi e il professor Aldo Accardo dell’Università di Cagliari.