Reggia nuragica a Monte Urpinu, il Comune di Cagliari frena: “Per la Soprintendenza non c’è nulla”
L’assessora Deidda: “In quella zona dobbiamo realizzare un punto di osservazione dell’avifauna e la Soprintendenza nell’autunno scorso ha escluso la presenza di elementi di interesse archeologico”. Il pronunciamento però precede la scoperta di Dessì e Ugas. Attesa per il sopralluogo degli esporti del ministero sul colle per l’ultima parola sulla vicenda
Nuraghe a Monte Urpinu, il Comune frena: “La Soprintendenza non ha rilevato elementi di interesse archeologico”. Così l’assessora ai Lavori pubblici Gabriella Deidda, interrogata in consiglio comunale dal consigliere di Sardegna Forte Marcello Polastri sulla scoperta degli archeologi Nicola Dessì e Giovanni Ugas. I due esperti nel gennaio scorso avevano annunciato di aver ritrovato ai margini di viale Europa in cima al colle di Monte Urpinu i resti di un grande nuraghe quadrilobati, nello specifico una cortina lunga 22 metri, dimensioni maggiori di quelle di Barumini.
La Deidda ha dichiarato che lo scorso autunno, in occasione della richiesta di parere di competenza per la realizzazione del posto di avvistamento dell’avifauna, da realizzare proprio nei pressi del presunto affioramento, la Soprintendenza archeologica “ha escluso la presenza di elementi di interesse archeologico”. Il pronunciamento però è precedente alla scoperta di Dessì e Ugas. La stessa Deidda ha poi chiarito di aver nessun interesse a pressare la Soprintendenza archeologica per il sopralluogo. Proprio nei prossimi giorni gli esperti del ministero dovranno effettuare un sopralluogo nella parte alta del parco per studiare la segnalazione di Dessì e Ugas.