Incidente di via Cadello: la morte del piccolo Daniele tragicamente annunciata da anni
CAGLIARI. "La prima auto corre, la seconda corre. Poi alla terza, arriva una moto". Era ottobre del 2019: le parole sono di una residente della zona di via Cadello. Ogni giorno, raccontava, rischiava la vita per andare da una parte all'altra della carreggiata.
Le interviste a ottobre del 2019
Erano i giorni che andavano verso la presentazione, in consiglio comunale, della mozione per l'installazione di un semaforo che regolamentasse le strisce pedonali all'altezza dell'intersezione con via Monsignor Cogoni.
La moto è arrivata, ieri. Ha travolto e ucciso Daniele Ulver, 14 mesi: il piccolo era sul passeggino spinto dalla mamma, Ilaria Ennas, quando è stato falciato da uno scooter piombato a grande velocità, guidato da Emilio Pozzoli, cagliaritano di 37 anni. Che prima si è dato alla fuga, poi si è costituito alla Polstrada.
La morte ha lasciato i segni in via Cadello: lenzuola bianche, tracce col gesso a indicare i reperti fatti di pezzi di passeggino sparsi ovunque, chiazze di sangue. Una morte annunciata, da anni. Che ha scosso le coscienze: quella strada ora va messa in sicurezza.
Perché è arrivata, la morte. Ma non tutti i dispositivi che erano stati richiesti per evitarla. Il semaforo non è masi stato installato. L'ultima volta che se ne è parlato, in consiglio comunale, era gennaio 2020.
Ma gli appelli risalgono nel tempo. A portare il tema a palazzo Bacaredda era stato anche il consigliere comunale Claudio Cugusi: chiedeva anche lui un semaforo per l'attraversamento in sicurezza. L'assessore era Mauro Coni, il sindaco Massimo Zedda. Non se ne fece niente.
Come non ci fu risposta all'appello degli studenti del college di Sant'Efisio, davanti al parco di Monte Claro. Era il gennaio 2014. Il 2 dicembre precedente una studentessa era stata travolta e ricoverata nel reparto di Neurochirurgia all’ospedale Brotzu a causa delle gravi ferite riportate.
"Incidenti simili", scriveva in una nota Laura Loi, allora rappresentante della Commissione Alloggi dell’Ersu di Cagliari, che aveva raccolto delle firme, "sono stati sfiorati ripetute volte nel corso degli ultimi mesi. Poca visibilità, troppa velocità e disattenzione e l’imponente mole di traffico: sembrano queste le cause di tali disavventure. In prima persona, insieme a tutti gli altri inquilini del College, non vogliamo che tutto ciò cada nel dimenticatoio".
Sono trascorso otto anni. Ieri è morto Daniele, 14 mesi. E nulla è stato fatto.